Mountain Man: “Magic Ship” il nuovo album – Recensione

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L’autunno sta scendendo su di noi, l’aria inizia a diventare frizzante, le giornate si accorciano e non c’è niente di più perfetto che del nuovo album delle Mountain Man per dare il benvenuto alla nuova stagione a braccia aperte.

Dopo averci regalato di recente con tre brani del loro nuovo album ( Stella, Rang Tang Ring Toon e Window ), il loro primo disco in otto anni è finalmente arrivato e ci porta un assemblaggio di armonie pure e perfette, portandoci a fare un viaggio retrospettivo. Il loro stile, composto per lo più da brani cantati a cappella, è minimo ma avvincente con molto spazio per respirare, dimostrando che meno è decisamente di più. Con nient’altro che una chitarra acustica in alcune delle tracce e tre armonie che si sposano insieme in una miscela felice, il loro talento grezzo traspare come i raggi del sole che attraverso la fessura delle tue tende al mattino. Gli estimatori del loro album precedente Made In The Harbor saranno sicuramente felici di apprendere che il gruppo ha mantenuto il proprio stile, che porta all’ascoltatore un’esperienza d’ascolto onesta e organica.

L’album si apre con la breve, ma dolce Window, che dà il tono a ciò che verrà. Alcune delle canzoni di “Magic Ship” come Boat ricordano le tradizionali baracche in riva al mare, ma con uno spin contemporaneo, molte delle quali sono costituite da connotazioni acquose, che senza dubbio ti trasporta su una piccola barca, dolcemente oscillante tra le onde, fluttuando attraverso i tramonti.

Stella ci riporta alla nostra infanzia e trasuda innocenza e giocosità, mentre le meravigliose melodie dei testi di Whale Song dipingono una triste immagine della solitudine, ed evoca un’immagine del riflesso della luna piena sull’acqua. L’album è avvolto dalla deliziosa traccia Guilt, che è altrettanto breve come la traccia di apertura e non a caso è collocata alla fine del disco.

Nel complesso, la semplicità di questo disco non limita la sua capacità di evocare emozioni dei suoi ascoltatori; infatti, la sua semplicità accentua la bellezza della voce e le loro armonie, lo spettacolo principale, che è sufficiente per farti arrivare alla pelle d’oca.  Voto 3/5

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