“More Heroes” – Riflettori sul Punk: The Ruts

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“More Heroes” è una rubrica dedicata alla scoperta dei più grandi nomi che hanno fatto la storia del punk, molti dei quali non conosciuti adeguatamente come meriterebbero. Oggi i riflettori sono puntati sui The Ruts.

I Ruts, nati a Londra nel 1977, hanno lasciato un contributo fondamentale nella storia del punk. Grazie al loro mix di sound rabbioso contaminato con il reggae, diversi sono i brani che sono diventati dei classici, tra cui “In a Rut” e “Staring At The Rude Boys”. Una carriera e una storia stroncate troppo presto dalla morte del cantante 26enne Malcolm Owen nel luglio del 1980 per overdose d’eroina. Parodossale, se si pensa che nel repertorio della band vi sono diverse canzoni di denuncia contro la droga.

Durante la loro attività, in cui suonarono in molti contesti anti-razzisti, i Ruts hanno rilasciato un unico lavoro in studio nel 1979 dal titolo “The Crack”, considerato una piccola pietra miliare del punk inglese. Spiccano, tra gli altri, brani come “Something That i Said”, “Babylon’s Burning” (al 7° posto nella UK Singles Chart) e “Jah War”, ispirata alle violenze compiute dalla polizia durante i disordini di Southall nell’aprile dello stesso anno. Degna di nota è anche la copertina, un ritratto della band eseguito da John H. Howard che li vede in compagnia di diversi nomi del rock e del punk come Jimi Hendrix o Jimmy Pursey degli Sham 69. L’anno successivo viene pubblicato “Grin & Bear It”, una raccolta di singoli, demo, b-sides e brani dal vivo, ultima testimonianza con Owen alla voce.

La copertina di “The Crack” (1979)

RUTS DC

Dopo la sua morte Paul Fox (chitarra), Dave Ruffy (batteria) e John “Segs” Jennings (basso) adottarono il nome Ruts DC (letteralmente “da capo”) e pubblicarono altri due lavori sempre più improntati su sonorità reggae e dub, prima di sciogliersi nel 1983. Si ritroveranno nel luglio del 2007, con l’ex cantante dei Black Flag Henry Rollins alla voce, per un concerto di beneficenza in favore di Fox, malato di cancro ai polmoni. Muore tre mesi dopo lasciando a Ruffy e Jennings il compito di portare avanti il nome della band con il supporto di altri musicisti.

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