“More Heroes” – Riflettori sul Punk: i 5 esordi del 1980 che compiono 40 anni

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2010
Punk 1980

“More Heroes” è una rubrica dedicata alla scoperta dei più grandi nomi che hanno fatto la storia del punk, molti dei quali non conosciuti adeguatamente come meriterebbero. Oggi i riflettori sono puntati su alcuni celebri album d’esordio pubblicati nel 1980.

Nel 2020 si festeggia il 40° compleanno di diversi dischi che hanno fatto la storia della musica punk rock. Vediamo quali:

Dead Kennedys – “Fresh Fruit For Rotting Vegetables”

L’esordio del sarcastico e provocatorio gruppo capitanato da Jello Biafra è un vero fulmine al ciel sereno per la scena di San Francisco e per il nascente hardcore, fonte d’ispirazione per decine di band a venire. Caratterizzato da una vena esplosiva, irriverente, satirica e di forte critica sociale con temi che riguardano la politica locale e internazionale e l’industrializzazione. Tra grandi classici (anche nuovamente riarrangiati come “Holiday In Cambodia”) e brani meno noti non vi è un solo episodio di caratura minore.

Canzoni consigliate: “California Über Alles”, “Holiday In Cambodia”, “Kill The Poor”, “Your Emotions”, “Forward To Death”.

X – “Los Angeles”

Il 1980 viene inaugurato a gennaio con l’esordio degli X, un ottimo concentrato di punk rock unito al blues, al country e al rockabilly, quest’ultimo genere molto amato dal chitarrista fondatore Billy Zoom. Figura chiave dell’album è il tastierista dei Doors Ray Manzarek, il quale produrrà questo e i successivi tre dischi della band (oltre a suonare la tastiera in diversi brani). In omaggio alla loro musica gli X incideranno una cover di “Soul Kitchen”.

Canzoni consigliate: “Nausea”, “Los Angeles”, “The World’s a Mess, It’s In My Kiss”, “Soul Kitchen” (The Doors cover).

La famosa copertina di “Los Angeles” degli X

Circle Jerks – “Group Sex”

I Circle Jerks sono un gruppo di Los Angeles fondato da Keith Morris, ex cantante dei Black Flag nell’EP “Nervous Breakdown”. L’esordio con la sua nuova band è un concentrato di furia hardcore compatta e senza sosta, ma soprattutto veloce. In soli poco più di diciotto minuti vengono compressate quattordici tracce, facendo di questo disco un vero e proprio must per i cultori del genere. Purtroppo le prove successive, escluso il secondo album dal titolo “Wild In The Streets”, non avranno lo stesso impatto.

Canzoni consigliate: “Operation”, “Live Fast, Die Young”, “World Up My Ass”, “Beverly Hills”, “Deny Everything”.

D.O.A.“Something Better Change”

E’ nel 1980 che s’inaugura il primo tassello della corposa discografia dei D.O.A. Il più famoso gruppo punk del Canada, capitanato dall’inossidabile Joey Shithead, esordisce con un album a metà strada tra le vecchia sonorità del ’77 e lo sguardo verso il nascente hardcore (la band sarà la prima nella storia del punk a definirsi così). Pezzi celebri del loro repertorio come “The Prisoner” o “World War 3” non lasciano nessun dubbio sulla loro potenza. Da segnalare anche “New Wave Sucks”, nuova versione di “Disco Sucks”, brano del 1978.

Canzoni consigliate: “World War 3”, “The Enemy”, “New Age”, “The Prisoner”, “New Wave Sucks”.

Copertina di “Something Better Change” dei D.O.A.

Cockney Rejects – “Greatest Hits Vol. 1” e “Greatest Hits vol. 2”

I Cockney Rejects sono una band nata nell’area East End di Londra la cui formazione ruota intorno ai fratelli Geggus, Jeff alla voce e Mick alla chitarra. Da sempre bistrattati dalla critica e spesso giudicati ripetitivi, si deve a loro l’attribuzione del termine Oi! per descrivere la scena street punk. Nel 1980 escono ben due album in studio dal titolo “Greatest Hits Vol. 1” e “Vol. 2”, caratterizzati da un sound secco e scarno e dalle liriche che vertono sugli stessi temi tra cui il calcio e la violenza. A partire dai lavori successivi i Cockney Rejects contamineranno la loro musica con il metal.

Canzoni consigliate: “Headbanger”, “I’m Forever Blowing Bubbles” (Greatest Hits Vol. 1), “The Greatest Cockney Rip Off”, “Oi! Oi! Oi!”, “War On The Terraces” (Greatest Hits Vol. 2)

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