“More Heroes” – Riflettori sul Punk: Dee Dee Ramone

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Il bassista Dee Dee Ramone

“More Heroes” è una rubrica dedicata alla scoperta dei più grandi nomi che hanno fatto la storia del punk, molti dei quali non conosciuti adeguatamente come meriterebbero. Oggi i riflettori sono puntati sulla carriera solista di Dee Dee Ramone.

1974-1989: Gli anni dei Ramones

Dee Dee Ramone, al secolo Douglas Glenn Colvin, non fu solo fondatore e bassista dei Ramones ma occasionalmente cantante e, sopratutto, uno dei compositori più prolifici, autore di pezzi storici quali “Pet Sematary”, “53rd & 3rd”, “Rockway Beach”, “Poison Heart” e molti altri che hanno fatto la storia del gruppo newyorchese.

Dopo aver vissuto a Berlino fino all’età di 16, si trasferì con la madre nel quartiere di Forest Hills, New York. Poco tempo dopo strinse amicizia con i suoi futuri compagni di viaggio, i futuri Johnny (John Cummings) e Tommy Ramone (Tamás Erdély). Incapace di suonare il basso e cantare contemporaneamente, quest’ultimo ruolo fu presto preso da Joey Ramone (Jeffrey Hyman). Nel giro di pochi anni i Ramones diventarono il più grande nome del punk rock della scena di New York, la cui importanza si estese presto in tutto il mondo e facendo della band uno dei nomi più importanti dell’intera storia del rock. Si calcola che, durante la loro carriera, si siano esibiti in 2263 concerti.

Militò con la band fino al 1989, anno del suo improvviso abbandono. Ciò avvenne a causa di alcuni problemi di carattere personale legati a dei disturbi mentali, ma sopratutto per via della sua infatuazione per il rap. Tale amore lo aveva già portato nel 1987 ad incidere un singolo dal titolo “Funky Man” con lo pseudonimo di Dee Dee King. Decise quindi d’intraprendere la carriera da rapper, anche se continuerà a comporre per i Ramones fino al loro scioglimento.

Gli album di Dee Dee Ramone

La copertina di “Standing In The Spotlight”, il primo album solista di Dee Dee Ramone, qua col nome d’arte di Dee Dee King e in piena passione per il rap.

Dee Dee Ramone esordisce nel 1989 con l’abum rap “Standing In The Spotlight”. Si rivelerà un completo insuccesso, ricordato per le sue scarse vendite e per la singolare storia di come uno dei più grandi nomi del punk volle dedicarsi a un genere inusuale, vista la sua carriera fino a quel momento. L’anno seguente Dee Dee decise di abbandonare il rap.

Dopo aver militato in alcuni gruppi come chitarrista, tra cui anche nei Murder Junkies di GG Allin, fondò la band Dee Dee Ramone I.C.L.C con cui pubblicò nel 1995 l’album “I Hate Freaks Like You”, a cui seguì un lungo tour. L’anno successivo viene invitato al Palace di Los Angeles a partecipare all’ultimo concerto dei Ramones, cantando, malamente, un brano da lui scritto, “Love Kills”. Sempre del 1996 fonda i Ramainz, una band tributo al suo vecchio gruppo in cui il basso è suonato dalla moglie Barbara Zampini, conosciuta due anni prima per caso in Argentina quando lei aveva solo sedici anni.

Dee Dee Ramone inciderà altri tre album, questa volta come solista. Da ricordare è “Zonked” del 1997 (pubblicato in Europa con il titolo “Ain’t Fun”) che vede la partecipazione della cantante Lux Interior dei Cramps e degli ex “fratelli” Joey e Marky Ramone (batterista che sostituì Tommy nel 1978).

La morte

Il 18 marzo del 2002 i Ramones sono introdotti da Eddie Vedder dei Pearl Jam nella Rock And Roll Hall Of Fame. Pochi mesi dopo, il 5 giugno, Dee Dee Ramone viene trovato morto nel suo appartamento di Hollywood. La causa è overdose di eroina, da cui è stato dipendente per quasi tutta la vita.

La cerimonia di premiazione della Rock And Roll Hall Of Fame: da sinistra Dee Dee, Tommy, Johnny e Marky Ramone.

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