È stata la regina indiscussa del circo internazionale, e dal momento della sua scomparsa, ogni spettacolo ed ogni esibizione non sono stati più gli stessi. Il 15 novembre 2015 Moira Orfei se ne andò laddove era cresciuta ed era diventata famosa: nella sua casa mobile, a Brescia, a poche ore da una serata del suo rinomato circo. Avrebbe compiuto 84 anni nel mese di dicembre, e il suo corpo ormai privo di vita venne rinvenuto dai suoi familiari.
Subito dopo la morte di Moira Orfei fu diramato un comunicato ufficiale nel quale si sottolineava che la grande artista circense si era spenta “in serenità e circondata dall’amore dei familiari”. Inoltre fu annunciato che il Circo Orfei, diventato un successo internazionale grazie a Moira e al marito Walter Nones, per volontà dei parenti della defunta non si sarebbe fermato per continuare a portare avanti “la tradizione in onore della più grande icona circense”. E così a Brescia si tennero ugualmente gli ultimi appuntamenti in programma, dopodiché il tendone si spostò a Milano.
La camera ardente per dare l’ultimo saluto alla “regina” del circo fu allestita nella sua casa mobile.
Moira Orfei: un talento cristallino dell’arte circense
Miranda Orfei nacque a Codroipo (provincia di Udine) il 21 dicembre 1931. Proveniva da una famiglia di origini sinti che da diverse generazioni praticava l’arte circense: il padre, Riccardo Orfei, era il famoso clown Bigolon, e anche la madre Violetta Arata aveva un ruolo di rilievo durante gli eventi. La piccola Miranda venne al mondo nel carrozzone da circo del padre, segno che la sua vita sarebbe stata legata a doppio filo al tendone.
Quando aveva appena sei anni si esibì come cavallerizza ma anche in qualità di acrobata e al trapezio, mostrando subito tutto il suo talento. Una classe che avrebbe trasmesso anche ai figli Stefano e Lara che, quando avevano circa 20 anni, si aggiudicarono l’Oscar del Circo Clown d’Argento, consegnato loro dalla Principessa Caroline al Festival del Circo di Montecarlo.
Dotata di carisma e di una personalità dirompente, ben presto Moira si impose come autentica icona del circo italiano. Quando la sua popolarità salì ai massimi livelli, si decise di cambiare il nome della compagnia in Circo di Moira Orfei. In numerose interviste affermò che il suo gruppo si era sempre basato su tre punti di riferimento imprescindibili: acrobati, clown e animali. La peculiarità però stava nell’offrire al pubblico delle performance sempre rinnovate e interpretate dai migliori artisti in circolazione. Inoltre ricordò in più occasioni che il segreto del successo dei suoi spettacoli si basava sul fatto che: “Non si tratta del solito spettacolo circense, bensì di uno show che coniuga circo, teatro, danza e musical”.
Il 1975 fu un anno importante perché cominciarono le tournée in giro per il mondo del Circo di Moira Orfei. Fece scalpore quanto accadde in Iran nel 1977, quando i carrozzoni furono bloccati da una rivolta popolare. Il Ministero degli Esteri italiano si attivò e inviò l’Achille Lauro per permettere allo staff di rientrare in patria. Nel 1987 arrivò un riconoscimento storico, infatti la compagnia Orfei fu la prima di nazionalità italiana ad aggiudicarsi il Clown d’Oro al Festival Internazionale del Circo di Montecarlo grazie ad uno spettacolare numero con 12 tigri.
L’approdo al cinema e in televisione
Il fascino, la spontaneità e il carisma di Moira Orfei le permisero di arrivare anche al cinema dove lavorò in diversi film e kolossal italiani, ed anche poliziotteschi. Aveva deciso di adottare il nome Mora in riferimento alla sua carnagione scura, ma poi sembra che fu Dino De Laurentiis a consigliarle di scegliere Moira e di mostrarsi con un look esuberante e sfavillante. Quando lavorò per il grande schermo dimostrò di avere talento anche sul set, e non a caso recitò accanto a grandi nomi del cinema italiano tra Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni e Totò, e fu scelta da registi di rilievo come Lattuada, Visconti, Germi e Vittorio De Sica.
Pietro Germi, dopo averla diretta in Signore & Signori, le disse che se avesse studiato a fondo recitazione si sarebbe potuta affermare addirittura come Sophia Loren. In realtà, Moira Orfei non abbandonò mai il circo, il suo primo amore, e così fu protagonista del cinema in ruoli marginali oppure nei quali rimase legata alla sua immagine di artista circense.
Tra le sue interpretazioni più note ricordiamo quella in Vacanze di Natale ’90 dove vestì i panni della moglie di Christian De Sica, oppure la Santina di Casanova ’70 di Mario Monicelli. Fu anche Ottavia accanto a Totò in Totò e Cleopatra e, sempre insieme al grande attore napoletano, fu protagonista di Il monaco di Monza. A proposito del suo rapporto con il principe De Curtis, Moira rivelò: “Aveva perso la testa per me e un giorno mi disse: vieni a letto con me, poi ti regalo una casa”.
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Sempre per il grande schermo lavorò in Straziami, ma di baci saziami, con Nino Manfredi, e anche in Profumo di donna insieme a Vittorio Gassman. L’ultimo ciak giunse nel 2003 quando interpretò se stessa nella commedia Natale in India. Moira Orfei divenne anche protagonista della televisione, in particolar modo quando fu ospite fissa della Domenica In di Mara Venier insieme all’attrice Silvana Pampanini e allo stilista Renato Balestra.