Miley Cyrus & Her Dead Petz: perché rivalutarlo

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Clip dal video Lighter, di Miley Cyrus

Cinque anni fa, l’esperimento psichedelico di Miley Cyrus lasciò gli ascoltatori tra l’atterrito e il disgustato. Reazioni che col senno di poi, e con la carriera della Cyrus giunta a picchi qualitativi mai visti prima, non paiono invecchiate in modo favorevole. Riscopriamo Miley Cyrus & Her Dead Petz, l’album che è di Miley e solo di Miley. E che risulta, cinque anni dopo, molto più bello. 

La Reputazione Di Miley Cyrus & Her Dead Petz

Tre su dieci su Pitchfork, C- su Consequence Of Sound, sessanta centesimi su Metacritic. La critica non fu gentile con Miley Cyrus & Her Dead Petz, quando fece la sua comparsa il 30 agosto 2015 sulla pagina Soundcloud della cantante. A a detta di molti critici fu proprio quello il suo unico punto a favore. “Almeno non ci costringe a pagare per ascoltarlo”, era la frase che circolava in molti blog e canali YouTube. Un progetto di passione, quindi, dal primo all’ultimo. Che implicava di credere che Miley Cyrus, solo per “passione”, avesse deciso di spalmarsi sulla faccia glitter e zuccherini e ripetere a mezza bocca di fumare erba e “amare la pace”. Con i precedenti della Cyrus, non risultava neanche troppo incredibile. Né piacevole. 

Tra i crediti dell’album spicca il nome di Wayne Coyne, la folle mente dietro agli psichedelici Flaming Lips. Esatto: lo stesso sconsiderato che nel 1997 pubblicava un disco suddiviso in quattro sottosezioni ritmiche da riprodurre in contemporanea si trova a collaborare con una ex star di Disney Channel. Non è da escludere che molti non siano stati contenti di questa combinazione. La sua presenza rappresenta invece un valido credenziale in favore dell’album, affidato a mani competenti e veterane in un genere che la giovane Cyrus non aveva mai provato. Gli altri collaboratori includono Ariel Pink, Sarah Bartel (la metà femminile dei Phantogram), e il rapper Big Sean, anch’egli bisognoso di un salto di carriera. Il risultato è un album sulle prime indigesto; ma la cui energia e bizzarria, dopo cinque anni nel dimenticatoio, non può risultare che simpatica. 

Copertina di Miley Cyrus & Her Dead Petz

Un’atmosfera psichedelica

Energia solo nella scrittura, visto che buona parte delle tracce di Miley Cyrus & Her Dead Petz sono lente, atmosferiche e sontuose. C’è una carica sonora, in Dead Petz, che riesce nell’annoso compito di risultare rilassante senza annoiare. Seguire il testo potrebbe aiutare a tenere accese le meningi: cosa non facile, considerando la vaghezza delle liriche. Si passa dalla pace alla monotonia della vita, all’ecologia, al significato dei sogni di Miley che si vede ora come burro e ora come tigre. Tutto con un effetto di riverbero sulla voce che contribuisce solo all’atmosfera di straniamento caratteristica dell’album.


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I discorsi di Miley in Dead Petz vengono meglio quando non li si prende eccessivamente sul serio, quando li si accolgono per come sono. Una matassa di fili, di pensieri e di idee, che si accompagnano alla strumentazione psichedelica-pop per un album essenzialmente atmosferico. Come i dettagli di un quadro astratto, che presi singolarmente non possiedono alcun significato. E un messaggio di fondo, il centro del bandolo dei fili che sono i testi di Miley Cyrus & Her Dead Petz, che riporta alla superficie il caro vecchio Carpe Diem. E mentre la Cyrus lo ripete, anche se parla a mezza bocca, si capisce lontano un miglio che è felice di dove sta.

Miley Cyrus oggi: grazie a Dead Petz

Se si vuole disprezzare un album della Cyrus, forse è più appropriato rivolgere le opinioni negative all’album seguente. Younger Now, uscito nel 2017, doveva rappresentare un ritorno alle origini, a un’immagine pulita e a influenze country. A oggi non risulta che dimenticabile, scialbo e alquanto codardo. Si sapeva in fondo dai tempi di Can’t Be Tamed, se non prima, che a Miley Cyrus stava stretta la sua immagine di popstar. Miley Cyrus & Her Dead Petz risulta in questo senso il prodotto di una creatività inarrestabile, mal diretta dai piani alti e spesso adulterata, che solo con la piena indipendenza poteva trovare la strada adatta a sé.

La Miley odierna, in pienissimo spolvero, che rilascia Nothing Breaks Like A Heart, On A Roll e Midnight Sky, non potrebbe mai esistere senza questo strano esperimento. La Cyrus di oggi ha posato la canna, si è messa a tavolino e ha raccontato le sensazioni dello stupore con la necessaria lucidità per renderne davvero ogni dettaglio. Solo il tempo può dire cosa sarà di lei, e se la strada (lussureggiante) di Midnight Sky le riporterà finalmente il successo degli allori. Intanto, Miley Cyrus & Her Dead Petz rimane là, pronto per ricevere la seconda possibilità che non ha mai smesso di meritare. Per chi ha il tempo da dedicargli, con o senza stupefacenti, sarà una gradita sorpresa. 

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