Milano Musica con la Emme Maiuscola

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“Milano mia portami via, fa tanto freddo, ho schifo e non ne posso più” cantava Roberto Vecchioni, descrivendo l’impeto attribuito al passare frettoloso del tempo. Cercando di scherzare, umanizzando una metropoli che gli doveva riconsegnare la gioventù e l’amore ormai sperduto nei meandri del tempo. Milano è caotica e frenetica, in pieno boom economico vede lanciare i suoi figli: Adriano Celentano, Ornella Vanoni, Giorgio Gaberščik detto Gaber e Vincenzo Jannacci detto Enzo. La passione per il capoluogo lombardo è fonte d’ispirazione. Dopo Roma è la seconda città fra le più citate nei testi delle canzoni. Conta quasi millenovecento menzioni. Il 31 ottobre 2017 è giunta la comunicazione ufficiale che a Milano è stato attribuito il riconoscimento “Città creativa UNESCO per la letteratura”. Premio dovuto non solo agli autori ma anche alla storia infinita, che si perde nei meandri del tempo, nell’ambito dell’editoria. Milano è città della Moda, città della Musica. Milano ha dato i natali a tantissimi artisti , cantanti e autori: Manuel Agnelli di Afterhours, Biagio Antonacci, Angelo Branduardi nato in provincia, Cristina Donà della vicina Rho, Eugenio Finardi, Mario Lavezzi, Marco Castoldi detto Morgan ex Bluvertigo, Enrico Ruggeri, Elio e le storie tese, Le Vibrazioni, 883, Punkreas, Vallanzaska, Mussida e PFM. Poi ancora Johnny Dorelli, Fabio Concato, Roberto Vecchioni nato a Carate Brianza.

Cochi e Renato
Cochi e Renato – Come porti i capelli bella bionda

Senza dimenticare i brani “Come porti i capelli bella bionda”, “La gallina”, “Canzone intelligente”, “E la vita, la vita,” del duo comico Cochi e Renato con la mano importantissima di Jannacci. Nell’elenco dei talenti non può non essere presente: Giovanni D’Anzi, autore della celebre canzone “O mia bela Madunina”. Sarebbe inoltre un vuoto incolmabile dimenticare le commedie in dialetto milanese del Premio Nobel per la Letteratura Dario Fo e Franca Rame. Nei tempi più recenti l’indimenticato Alex Baroni e nel jazz Stefano Bollani. Invece per il genere blues Fabio Treves. Un tripudio va speso per le leggende del rap commerciale italiano Alessandro Aleotti in arte J-Ax e Federico Leonardo Lucia detto Fedez.

La scelta musicale “live” è varia, con il genere rock nei centri sociali e dei locali alternativi come il Leoncavallo che propone rock indipendente, Ohibò Associazione Culturale che ha un programma molto interessante di musica live. Il Circolo Magnolia che espone un cartellone di musica live rock e generi che spingono forte come psychobilly e metalcore. ARCIBellezza che offrono concerti live per gli amanti del Jazz e dell’Afrobeat. Poi ancora il Centro Sociale il Cantieree la colonna portante del Rock a Milano il “Rock’n Roll Club“. Per gli amanti della musica commerciale ilBlues House“, Nidaba Theatree i famosissimi  Blue Note Milano eAlcatraz“. Fra i 100 Jazz club migliori al Mondo è stata segnalata La Salumeria Della Musica . Per gli artisti emergenti e non solo per la musica dal vivo ma anche per le mostre d’arte e le rassegne letterarie c’ è il Ligera Infine Fabrique“ che propone grandi eventi dj set e “Santeria Social Club” con una scuola di produzione artistica.

Nella città lombarda vi è un’importante tradizione e scuola di liuteria classica. A fine anni settanta la “Civica Scuola di Musica” istituì alcuni corsi di restauro e ricostruzione di strumenti antichi che ancora oggi propone corsi molto interessanti. Le maestranze sono tantissime e non solo dedite ai cordofoni ma anche alla classe moderna degli elettrofoni. Vedi anche “Società del Liuto“.

La tradizione classica ed operistica a Milano è tra le più importanti a livello mondiale, per preparazione, cultura e professionalità. L’apice del successo e della notorietà avviene al “Teatro della Scala” forse il più celebre e prestigioso Teatro del Mondo che ospita i più grandi artisti di fama internazionale dal 1778.

Inoltre Milano è sede di innumerevoli case di produzione ed editori in ambito musicale e non solo. Capitale della musica insieme a Roma, Milano è il gaudio e il centro dell’impresa dello spettacolo. Milano descritta da Vecchioni è legata alla gioventù e con nostalgia ci racconta alcuni ricordi. Termina con la frase: “Milano scusa stavo scherzando, luci a San Siro non ne accenderanno più.” Ma in realtà non si sono mai spente anzi continuano a brillare e accendersi.

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