Melanie Martinez è una cantante di 24 anni che ha fatto la sua prima apparizione al grande pubblico durante la sua partecipazione al talent show The Voice nel 2012, da quel momento è iniziata la sua carriera. Il suo album di debutto “Cry Baby” è uscito nel 2015 ed è ha avuto un bel successo sia da parte della critica che dal pubblico che giorno dopo giorno è cresciuto. Il suo album è diventato un successo e le sue canzoni sono state utilizzate anche per serie Tv comePretty Little Liars e American Horror Story.
Ora è la volta di K-12, un concept album visivo che riprende i temi giovanili dell’album precedente. Invece di concentrarsi esclusivamente sul personaggio di Cry Baby, l’album si concentra sul suo ambiente. Così l’artista lo descrive: “Non stai imparando su di lei, stai imparando il posto in cui si trova e la sua prospettiva”.
Insieme al nuovo album è uscito anche K-12 The Film, una commedia dark surreale che segue Cry Baby mentre entra, come dice lei, “i peggiori anni della [sua] vita”. Di fronte a bulli, insegnanti crudeli, Cry Baby combatte il sistema con i suoi buoni amici e una guida spirituale angelica al suo fianco.
La produzione musicale è più raffinata del suo precedente album. La composizione è intricata e Melanie utilizza effetti sonori per enfatizzare al meglio il tema in ogni canzone. I testi non sono sottili nella loro narrazione. Nonostante le parole siano messe al posto giusto, Melanie non ha scrupoli a combattere argomenti pesanti come le violenze sessuali e disturbi alimentari. Alcuni di questi argomenti sono trattate nella canzoni “Wheels On The Bus”, “The Principal”, “Nurse’s Office” e “Orange Juice”.
Il valore di produzione del film è sorprendente. La coreografia e gli effetti scenici sono ben realizzati. Il set ed i costumi sono stati realizzati in modo impeccabile. Ed ogni scena è ricca di dettagli che completano la storia che viene raccontata. Per quanto riguarda la recitazione, beh c’è sicuramente da migliorare però è buona per il tipo di film. Nulla di spettacolare, ma è adatto al tipo di pubblico che lo andrà a vedere.
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K-12 non è un film nel senso tradizionale. Sono essenzialmente 90 minuti di video musicali con segmenti intervallati da ciascuna sequenza musicale. Di conseguenza, il film è privo di coesione. La trama non scorre come un classico film.
Inizialmente il film doveva durare tre ore, ma è stato ridotto di un’ora e mezza a causa di vincoli di budget. Questo spiega perché c’è una mancanza di peso nelle azioni del personaggio. Le cose accadono in successione senza conseguenze e si sente che c’è molta confusione nella sua esecuzione.
K-12 non ha lo stesso calibro di Purple Rain o The Wall, ma riesce nella stessa vena di un concept album e film visivo. L’album è una storia ben strutturata che racconta di un sistema scolastico disfunzionale e il film è una splendida testimonianza della visione di Melanie Martinez. L’artista ha anche affermato che ha in programma i suoi prossimi due album e i corrispondenti film. Per quanto riguarda il tutto si merita un bel voto 3/5.