Max Gazzè: Il Testo di “La Leggenda di Cristalda e Pizzomunno”

Leggi il testo di "La Leggenda di Cristalda e Pizzomunno" il brano con il quale Max Gazzè partecipa alla 68° edizione del Festival di Sanremo

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Sarà tra i partecipanti della prossima ed imminente edizione del  che quest’anno spegnerà le 68 candeline. Max Gazzè in gara per la quinta volta alla manifestazione canora quest’anno proporrà il brano “La Leggenda di Cristalda e Pizzomunno“, brano che sarà incluso nel nuovo album “Alchemaya”, in uscita il prossimo 9 febbraio.

Il nuovo album è un progetto al quale tiene molto l’artista infatti si tratta di una raccolta dedicato al progetto che Gazzé ha realizzato insieme alla Boehemian Symphony Orchestra di Praga, durante i concerti nei teatri italiani lo scorso anno. Durante quegli spettacoli Gazzé proponeva il concerto in due parti, la prima dando vita a nuove composizioni mentre la seconda parte dello spettacolo rileggeva con l’orchestra i suoi maggiori successi dandogli una chiave sinfonica.

Il nuovo album-raccolta di Max Gazzé che uscirà il 9 febbraio ed intitolato “Alchemaya”, sarà disponibile in versione digitale, in doppio Cd, in triplo vinile e nella versione vinile con una card autografata ed oltre a contenere il brano che presenterà al Festival di , conterrà altri due brani inediti “Se soltanto”, e “Un brivido a Notte .”

La Leggenda di Cristalda e Pizzomunno – Testo

Tu che ora
Non temi,
ingnorane
il canto

Quel coro ammaliante
che irrompe alla mente
e per quanto
Mulini
le braccia oramai
non potrai
far più ninete

Ma se ti rilassi
e abbandoni
il tuo viso
a un lunghissimo sonno
O mio Pizzomunno

Tu guarda
quell’onda
Beffarda
che affonda
il tuo amore indifeso

Io ti esisterò
per la vita fedele
e se fossero
pochi, anche cent’anni
così addolcirai gli inganni
delle tue sirene

Cristalda era bella
e lui da lontano
poteva vederla
ancora così
con la mano
protesa
e forse una lacrima scesa
nel vento

Fu solo un momento
poi lui sparì
al lago
e lei in casa cantando

Neppure il sospetto
che intanto
da sotto
la loro vendetta
ed il loro lamento

Perché poveretta
già avevano in cuore
i muscoli tesi
del bel pescatore
e tu all’ennesimo suo rifiuto
Un giorno fu punito!

Ma io ti aspetterò
io ti aspetterò
fosse anche per cent’anni
aspetterò
fosse anche per cent’anni

E allora dal mare
salirono insieme
alle spiagge
di Vieste
Malvage
Sirene..

Qualcuno le ha viste
portare nel fondo
Cristalda in catene
E quando le urla
raggiunsero il cielo
lui impazii davvero
provando a salvarla
perchè più non c’era

E quell’ira
accecante
lo fermò per sempre
e così la gente
lo ammira
da allora
Gigante
di bianco calcare
che aspetta tutt’ora
il suo amore
rapito
e mai più tornato

Ma io ti aspetter
fosse anche per cent’anni aspetterò
fosse anche per cent’anni spetterò
io ti aspetterò
fosse anche per cent’anni

Si dice che adesso
e non sia leggenda
in un’alba
d’agosto
La bella Cristalda
risalga dall’onda
a vivere ancora
una storia
stupenda

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