Mattia Torre: il talento ironico del cinema italiano

Scomparso nel 2019 dopo una lunga malattia vince il premio alla miglior sceneggiatura originale ai David 2021

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«Bravo papà». E’ così che Emma Torre, figlia 12enne del compianto sceneggiatore Mattia, ha concluso il discorso di ringraziamento dopo aver ritirato il David di Donatello per la miglior sceneggiatura originale vinto dal padre per il film Figli. In una serata abbastanza asettica e caratterizzata da poche emozioni, il ricordo della giovane è stato capace di commuovere tutti. Primo David di Donatello per Mattia Torre, scomparso nel Luglio 2019 dopo una lunga malattia. A quasi due anni dalla sua scomparsa, il cinema italiano continua a sentire la mancanza di uno sceneggiatore e regista brillante che è riuscito, nel corso della sua carriera a sovvertire tutte le convenzioni.

Dai teatri romani alla maturazione de La linea verticale

Co-creatore insieme a Giacomo Ciarrapico e Luca Vendruscolo della serie tv cult Boris, Mattia Torre è riconosciuto come uno degli sceneggiatori più brillanti della sua generazione. Uno scrittore in grado di raccontare la realtà in chiave dramedy come mai nessuno in Italia è stato capace di fare. Con Boris tocca il suo massimo raccontando in chiave cinica ed ironica le vicissitudini di una sgangherata troupe intenta a realizzare una fiction di scarsa qualità.

Valerio Mastandrea in una scena de “La linea verticale” serie del 2018 andata in onda su Rai 3

Una scrittura, quella di Torre, molto autoironica che rivediamo in particolare nella caratterizzazione dei 3 sceneggiatori nullafacenti della serie. Boris però è stato solo il culmine di una gavetta cominciata negli anni 90 nei teatri romani. La scrittura di Torre, negli anni, è diventata sempre più consapevole portando alla realizzazione di uno di uno dei suoi migliori lavori: La linea verticale. Un romanzo da cui è stata tratta una serie tv da lui diretta andata in onda nel 2018 su Rai 3. Un racconto in chiave del tutto controcorrente della malattia che lui stesso stava vivendo. Ad interpretare il protagonista Luigi, ritroviamo uno dei più cari amici di Torre e diretto collaboratore, Valerio Mastandrea.

Mattia Torre: il coraggio di osare

Prima del successo, Mattia Torre è stato autore televisivo per Serena Dandini nei programmi Parla con me e The show must go off. Nel 2016 scrive con Corrado Guzzanti la serie comico satirica Dov’è Mario?

Con gli occhi di chi sa osservare il mondo e di chi ha il coraggio sufficiente per osare, Torre si è sempre fatto portatore di un tipo di scrittura provocatoria e mai banale. Un modo di fare rischioso, ma che l’ ha portato in pochissimo tempo a essere uno dei nomi più richiesti nel panorama cinematografico italiano. Uno sceneggiatore, un’artista, un regista e uno scrittore che raccontava la propria vita e la propria battaglia cercando di riderci su.

Paola Cortellesi e Valerio Mastandrea in “Figli” (2020)

E’ quasi impossibile parlare della produzione artistica di Mattia Torre in maniera lineare. Un cinico, un visionario che solamente attraverso la sua penna e la sua intelligenza ha cambiato inevitabilmente il modo di raccontare del cinema italiano. Una decostruzione che parte dall’ interno e di cui nessuno si è accorto finchè il 19 Luglio 2019 non è venuto a mancare chi quel processo l’aveva cominciato. Talenti che come al solito vengono riconosciuti e apprezzati troppo tardi. Con Figli, Mattia Torre scrive il suo testamento artistico, ridando a molto giovani artisti il coraggio di osare. Un’ eredità che ha la voce del suo irriverente e schietto Renè Ferretti (Boris) o del suo ironico Luigi (La linea verticale).

Dove vedere Figli?

Figli scritto da Mattia Torre (vincitore della miglior sceneggiatura ai David 2021) e girato da Giuseppe Bonito è attualmente disponibile a pagamento su Amazon Prime Video.

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