Il Festival di Venezia 2019 è ormai alle porte: l’evento si terrà a partire dal prossimo 28 agosto e continuerà fino al 7 settembre, il tutto nel segno del grande cinema internazionale; in questo periodo porteremo avanti una rubrica incentrata sulla giuria che si occuperà di valutare le varie opere cinematografiche che saranno presentate durante il festival. Oggi ci soffermiamo su Mary Harron, regista canadese che ha diretto, fra gli altri, il grande cult dei primi anni 2000 “American Psycho” con Christian Bale. CLICCA QUI PER IL PRECEDENTE CAPITOLO DELLA RUBRICA.
Classe 1953, Mary Harron cresce in una famiglia di cineasti: entrambi i suoi genitori sono stati attori abbastanza importanti. Si trasferisce in UK per gli anni dell’università, lasciandosi coinvolgere per qualche tempo in una storia d’amore con il futuro presidente del Regno Unito Tony Blair, dopo di che si stabilisce in via definitiva in USA. Dopo una discreta gavetta, Mary Harron debutta con grande clamore con la regia di film nel 1996: la sua opera d’esordio è “Ho Sparato ad Andy Warhol”, storia vera di Valerie Solans, donna che sparò per davvero contro l’artista. Il film ottenne un ottimo successo e svariati riconoscimenti, ma il meglio deve ancora venire.
Nel 2001, Mary Harron pubblica il suo film più noto, “American Psycho”. Tratto dall’omonimo libro, il film tratta di un pazzo pluriomicida e la storia è narrata dal suo punto di vista: accompagnato da un’enorme aura di scandalo ma anche di successo (l’attore Christian Bale ne guadagnerà una popolarità immensa), il film è ormai diventato un cult, un must per gli amanti del genere. Spianata la propria strada in questo modo, Mary ha ottenuto altri successi con i successivi film “La Scandalosa Vita di Bettie Page”; “The Moth Diares” e “Charlie Says”. Nel 2017 ha debuttato anche nella televisione dirigendo la serie TV “L’altra Grace”.