Mark Adams – ecco chi è il giurato del Festival di Venezia 2019

Mark Adams sarà presente nella Giuria Orizzonti del Festival di Venezia 2019. Si tratta di un critico cinematografico che dirige da anni un altro festival.

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Il Festival di Venezia 2019 è ormai alle porte: l’evento si terrà a partire dal prossimo 28 agosto e continuerà fino al 7 settembre, il tutto nel segno del grande cinema internazionale; in questo periodo porteremo avanti una rubrica incentrata sulla giuria che si occuperà di valutare le varie opere cinematografiche che saranno presentate durante il festival. Oggi ci soffermiamo su Mark Adams, noto per essere il direttore del Festival Cinematografico di Edimburgo. CLICCA QUI PER IL PRECEDENTE CAPITOLO DELLA RUBRICA.

Una carriera, la sua, nata nel segno del giornalismo cinematografico e proseguita poi attraverso l’organizzazione di uno dei festival cinematografici più importanti del mondo: Mark Adams inizia infatti ad occuparsi di cinema già molto tempo prima di ottenere l’incarico per cui oggi è noto, che detiene soltanto dal 2015. La sua penna si è infatti occupata di critica cinematografica per Screen International, The Sunday Mirror, The Hollywood Reporter, Moving Pictures International e tante altre testate di prestigio. I vari articoli pubblicati negli anni hanno accresciuto di molto la sua fama come critico cinematografico, tant’è che già in passato aveva curato un altro festival, il “National Film Theatre in London”, un’esperienza durata sei anni.

Oltre a questi impegni fissi, Mark Adams negli anni è stato consulente per svariati fra i festival cinematografici più importanti: è quindi naturale che a coronare la sua carriera ci sia stata la direzione di uno di questi, il Festival di Edimburgo. Il suo ruolo nella giuria Orizzonti del Festival di Venezia 2019 è dunque soltanto l’ennesima di varie esperienze di simile natura che il giornalista e critico ha svolto negli anni; presenzierà dunque nella giuria con il ruolo di esperto. Il coinvolgimento di direttori di altri festival cinematografici (sarà presente, in un’altra giuria, anche quello del Festival di Toronto) testimonia quindi una totale assenza di antagonismo fra gli organizzatori dei vari festival: l’arte, come sempre, è più brava ad unire che a dividere.

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