Visions du Réel celebrerà il leggendario regista, sceneggiatore e produttore italiano Marco Bellocchio assegnandogli il Premio d’Onore del Festival.
Marco Bellocchio: Ci sarà un Masterclass?
L’omaggio comprenderà una Masterclass e una retrospettiva di opere selezionate di una delle opere più significative del cinema contemporaneo. Inoltre, verrà proiettato il suo nuovo documentario, ancora inedito in Svizzera.
Quando verrà consegnato il premio?
Il premio sarà assegnato durante la 53a edizione del Festival, che si svolgerà dal 7 al 17 aprile 2022. Ancora una volta, la Cinémathèque suisse e l’ECAL (Lausanne University of Art and Design) sono i preziosi partner di questo invito.
Marco Bellocchio
Nato a Bobbio, nel nord Italia, alla vigilia della seconda guerra mondiale, Marco Bellocchio ha studiato all’Accademia d’Arte Drammatica di Milano e al rinomato Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Nel 1965 dirige il suo primo lungometraggio, I pugni in tasca (I pugni in tasca, 1965). E’ un manifesto di una giovane generazione in ribellione, girato nella sua casa di famiglia e interpretato dai compagni di scuola, che ha inizio un corpus di opere liriche e furiose, immediatamente notato dalla critica, che lo vide come una risposta italiana ai francesi Nuova ondata.
Marco Bellocchio: La sua carriera
Nel corso della sua carriera, il cineasta ha al suo attivo come regista oltre 50 film, in continua alternanza tra fiction e saggistica, dal suo primo documentario Il popolo calabrese ha rialzato la testa (1969) all’ultimo fino ad oggi, Marx può aspettare, via La macchina cinema (1978) – uno stato di avanzamento del cinema in cinque episodi co-diretto con gli stessi registi di Matti da slegare –, plasmando i codici della saggistica e ampliando ulteriormente il suo spettro creativo con ogni progetto.
Marco Bellocchio: Emilie Bujès
“Marco Bellocchio esercita un’impressionante libertà e modernità per combinare registri di immagini e generi, muovendosi tra finzione e documentario, tra intimo e collettivo. Siamo estremamente felici e lieti di rendere omaggio a un indiscusso maestro del cinema contemporaneo, nonché a un corpus di opere che, sin dai primi film, ha dimostrato una modernità abbagliante, ed è minaccioso, sovversivo e audace, formidabile eclettico “. spiega Emilie Bujès, Direttore Artistico di Visions du Réel.
Il premio
Creato nel 2014, il Premio d’Onore premia il lavoro di un regista che è stato sia attivo nel campo della saggistica che della narrativa. Da Emmanuel Carrère nel 2021 e Claire Denis nel 2020 a Werner Herzog per la 50a edizione del Festival (nel 2019), per non parlare di Claire Simon, Peter Greenaway, Alain Cavalier, Barbet Schroeder o Richard Dindo, tutti gli Ospiti d’Onore hanno contribuito a ampliare lo spettro del cinema