In quella instancabile fabbrica di nuovi talenti musicali del Regno Unito è molto frequente che vengano prodotte nuove popstar, le quali spesso riescono ad imporsi sul mercato europeo (o mondiale) per periodi più o meno lunghi di tempo. Il nome su cui più si sta puntando in questo periodo oltremanica è senza dubbio quello di Mabel, ragazza già attiva da qualche anno ma che solo recentemente sta sperimentando dei risultati commerciali positivi, guadagnati dopo una gavetta in cui qualità e talento sono stati protagonisti assoluti.
Interprete già in passato di vari singoli che hanno ottenuto forti apprezzamenti della critica e di un pubblico nemmeno troppo ristretto, Mabel era nata sotto il segno della musica R&B, genere che predomina in brani come “Finder Keepers”, “Fine Line” e “Cygarette”. Queste pubblicazioni sono state possibili grazie ad un sodalizio artistico con la Polydor Records, etichetta discografica che la supporta fin dal primo momento, permettendole in questi anni non solo di rilasciare musica ma anche di farsi conoscere sempre di più in patria grazie ad una campagna di promozione molto ben organizzata.
Le sonorità scelte enfatizzamo molto il bel timbro e la potenza della voce di Mabel, ma nonostante la loro indiscutibile quantità questi brani non presentavano quel fattore x necessario per lanciare un’artista presso il grande pubblico. Di certo però il potenziale di Mabel era chiaro già in questo stadio, e cosi a poco a poco la sua fanbase ha iniziato a crescere sempre di più. Un salto di qualità è avvenuto, più o meno improvvisamente, negli scorsi mesi, quando uno dei produttori più in voga del mercato britannico attuale, Jax Jones, ha deciso di assegnare proprio a lei la parte vocale di un suo singolo. Viene pubblicata dunque “Ring Ring”, canzone decisamente più pop rispetto alle precedenti di Mabel, ma ugualmente di buona qualità.
Il successo in UK è stato immediato, con oltre 400 mila copie vendute ed un posizionamento alla 12 nella classifica ufficiale. Un segnale che ha spinto quindi Mabel ed il suo team a cambiare strategia, ed a perseguire un percorso che mirasse non solo al successo in UK, ma a buoni risultati su una fetta di mercato quanto più ampia possibile. Questo porta ad alcuni mesi di pausa in cui vengono elaborate una nuova immagine ed una nuova direzione musicale, che sappia tingersi di pop senza però perdere il piglio R&B che ha sempre contraddistinto Mabel: qualcosa che possa risultare quindi appetibile a tutti, ma senza spersonalizzare l’artista. Il compromesso viene ottenuto con “Don’t Call Me Up”, una potente up tempo pop in cui le venature R&B sono ancora presenti.
Caratterizzato da un beat potente ed un’interpretazione sicura, il brano è diverso dai precedenti di Mabel, ma in positivo: come mai prima d’ora, l’artista riesce a dare un’emozione ai suoi ascoltatori, riesce a far arrivare qualcosa, comunicando con la sua interpretazione la sicurezza di una donna che non vuole più dare possibilità ad un amore finito. Un brano sicuramente difficile vocalmente, ma che nelle performance live mette in luce una Mabel addirittura migliorata, con una grinta e capacità tecniche che le permettono di dare ancora un’altra marcia alla canzone. Complici anche le radio, il successo è immediato: “Don’t Call Me Up” raggiunge la numero 3 in UK e le top 10 di ben 24 altri paesi! Si tratta di risultati che potevano apparire impossibili fino a pochissimi mesi fa, e che hanno fatto di Mabel un nuovo nome su cui il mondo intero ha dovuto puntare l’attenzione.
Venerdì scorso, l’interprete ha pubblicato un nuovo brano intitolato “Mad Love”. Si tratta di un brano che segue la stessa scia del precedente, non tanto nel testo (questa volta si ha a che fare con un amore felice) quanto nelle sonorità e nell’interpretazione, nell’uso della voce che l’interprete sceglie di fare. Ciononostante, le similitudini fra le canzoni non sono eccessive, si limitano a suggerire un concept di fondo in quello che sarà l’album di debutto dell’artista, e risultano quindi un dato positivo, qualcosa in grado di offrire un’immagine ben delineata di quella che per il grande pubblico è ancora una debuttante. Anche qui abbiamo a che fare con una performance vocale decisa, un buon utilizzo della timbrica e soprattutto un ritornello molto efficace, forse anche più efficace rispetto a quello di “Don’t Call Me Up”. Come sempre più spesso accade, il video è arrivato in contemporanea con il brano.
A questo punto, non sappiamo se “Mad Love” riuscirà a replicare l’enorme boom di “Don’t Call Me Up”, ma una cosa è certa: la casa discografica di Mabel sa bene quali sono le potenzialità della ragazza, e sta spingendo i pedali giusti per permetterle di trasformarsi in una superstar internazionale. Vedremo come andranno le cose una volta che il suo primo album avrà visto la luce il 2 agosto, e se ci sarà un tour.
Vi lascio di seguito con una compilation ufficiale rilasciata da poco su Spotify, la quale include tutti i brani da lei rilasciati nella prima fase della sua carriera, più la hit “Don’t Call Me Up”.