L’urlo di Munch, il nuovo singolo di Emanuele Aloia

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Il primo è stato Il bacio di Klimt, chiaramente ispirato all’opera omonima. Insignito del doppio Disco di Platino, si è piazzata al ventesimo posto nella classifica delle canzoni più acquistate nel 2020. Emanuele Aloia ritorna, questa volta con L’urlo di Munch.

Come nasce L’urlo di Munch?

Il pezzo è uscito ieri, 29 gennaio, ed è disponibile su tutte le piattaforme digitali. Terzo singolo uscito dopo Girasoli e Il bacio di Klimt, appunto, farà da apripista al suo primo album. L’urlo di Munch si propone di raccontare le difficoltà emotive che stiamo vivendo in questo particolare periodo, attraverso le più grandi opere dell’800 e del ‘900. Il silenzio si contrappone con le grida, non dimentica la speranza e disegna nuovi scenari e orizzonti.


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Il suono del silenzio

“Il silenzio di questi mesi è stato assordante. C’era arte anche lì e, per la prima volta, ho provato a dargli un suono, un colore. L’urlo di Munch mi ha sempre affascinato fin da piccolo, ogni volta sfogliavo le pagine del mio libro di arte e mentre la prof spiegava la guardavo stregato, chiedendomi che suono avesse quel grido: assordante, stridulo o addirittura armonioso. Mi sarebbe piaciuto riuscire a sentirlo. Chissà in quanti lo hanno immaginato. Oggi sono qui e riguardandolo in questi giorni riesco a sentire una voce: la mia”.

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