Si chiama Lubimiy Gorod il singolo di Till Lindermann. La canzone, realizzata per il film Devyatayev, ha un nuovo video.
“Lubimiy Gorod”: cosa mostra il nuovo video?
Il video di Lubimiy Gorod condiviso da Till Lindermann vede il leader dei Rammstein circondato dall’opulenza del Museo statale dell’Ermitage di San Pietroburgo. Il cantautore e poeta si muove tra le stanze luminose del museo, cantando il testo della canzone che Mark Bernes scrisse nel 1939. Il testo è in russo e il tappeto di strumenti orchestrali dà al brano un tocco di atmosfera che la prima versione di Lindermann non riusciva a trasmettere. Lindermann si presenta ai fan in una veste assai più raffinata. Un’ottima pubblicità in vista del film concerto Live in Moscow, in uscita nella maggior parte dei cinema europei per una sola notte. Giovedì 20 maggio è la data di rilascio di questo evento che vede Lindermann sempre più lanciato verso il progetto solista intrapreso nel 2020.
“Lubimiy Gorod”: il progetto solista di Till Linderman
I Rammstein irrompono sul mercato musicale e sulla scena berlinese nel 1993. La loro musica è una miscela di metal e industrial, un tipo di musica elettronica sperimentale. A dar vita al gruppo è Richard Kruspe, che ne diventerà il chitarrista. Come premio per un concorso vinto, nel 1995 incidono il primo album, Herzeleid. Alcuni brani finiscono nella colonna sonora di Strade Perdute, un film del ’96 diretto da David Lynch. L’idea di fondere chitarre dal suono duro e sonorità affini alla musica elettronica sembra ripagare la band. E la tecnica canora di Till Linderman, che strizza l’occhio al mondo della lirica e di artisti come Wagner e Schönberg, è la ciliegina sulla torta. Quando nel 2013 inizia il suo progetto con Peter Tägtgren, i Rammstein devono fare a meno di un pezzo importante di quella loro anima indomita.
Il duo Linderman
Quasi tutti i testi dei Rammstein portano la firma di Linderman. Con il progetto solista, Linderman porta la sua attitudine ad un livello successivo. Lubimiy Gorod è un esempio lampante. Il modello utilizzato dal cantautore e poeta tedesco si distanzia molto da quello classico. Il rock “made in USA”, tanto per capirci, non è affar suo. Linderman fa proprie le tematiche spinte della musica rock e le porta all’estremo, ne evidenzia i punti più in ombra. Linderman si guarda dentro e riesuma i tratti più oscuri della personalità umana. Può piacere o meno, ma anche questa è arte.