Lindsey Stirling: Artemis – Recensione Album

Magico, mistico, sempre alla ricerca di nuove sonorità, l'acclamata violinista Lindsey Stirling ha "liberato" la sua dea interiore con il nuovo album Artemis

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Da sola ha reso il violino spigoloso e fresco sica neo classica alla musica pop. Creare la propria nicchia è un grosso rischio, ma sicuramente Lindsey Stirling è stata ripagata, musicista, cantauttrice, ballerina e autrice dai dischi di platino che ha preso d’assalto l’industria musicale. Con oltre 2,5 miliardi di visualizzazioni solo sul suo canale YouTube, 2 Billboard Music Awards, hit ai vertici delle classifiche e tour sold out in tutto il mondo, ha più che guadagnato un posto ai piani alti nella cultura della pop-music.

Per la sua nuova opera discografica, Lindsey Stirling si rivolge alla mitologia greca traendone ispirazione. Artemis (Artemide), dal nome della Dea greca della luna e della caccia, vede l’artista autorice di un viaggio che passa dalla tragedia al trionfo. Ogni canzone dell’album rappresenta sonicamente la lotta verso l’alto che Artemis, l’eroe del nostro viaggio, intraprende per trovare la luce all’interno. Dopo un periodo di oscurità e lotta, si trasforma e alla fine riesce a trovare il rovescio della medaglia; illuminando il fatto che tutti possiamo combattere e perseverare.

Artemis si apre al violino meravigliosamente piangente della Stirling su “Underground”, una tragedia emotiva che si basa sulla determinazione ad abbracciare ritmi accattivanti e ballabili punteggiati dalle eccezionali capacità della violinista. In effetti, per chiunque non abbia mai sentito una traccia dell’artista fino ad oggi, questa è la rappresentazione perfetta della sua raffinatezza unica nell’associare la performance del violino neoclassico con ritmi pop.

Continuando forte, l’omonimo album “Artemis” presenta un fascino ancora più seducente, introducendo l’eroina della nostra storia mentre tesse un incantesimo fatato che ti attira sulla pista da ballo. Chiaramente, questa è un’altra specialità di Lindsey Stirling, come è stata giustamente definita una “fata rave”. Senza dubbio, se le fate fossero reali, adorerebbero l’artista come una di loro!.

Successivamente, gli strati scuri ondulano in “Til the Light Goes Out”, introducendo le lotte insite nelle oscure profondità della vita. Per contrastare questo, “Between Twilight” brilla e brilla all’orizzonte: una danza svolazzante di speranza, la promessa di un nuovo inizio. Allo stesso modo, la voce angelica introduce la prosa contagiosa di “Foreverglow”, uno sguardo all’immortalità che segue in modo impeccabile ” Love Goes On and On” con Amy Lee degli Evanescence, qui le due donne esprimono il loro talento, si completano a vicenda meravigliosamente mentre creano un favola affascinante in nome dell’amore eterno.

Per riprendersi da questo momento potente, Lindsey Stirling amplifica il ritmo delle maestose e vorticose gonne di “Masquerade”, prima che le atmosfere lussureggianti costruiscano un muro di suoni che solletica tutti i sensi sulle note di “Sleepwalking”. Ci si risveglia in una foschia in “Darkside” che marcia attraverso colline oscure e valli di suoni, costruendo cori meravigliosamente accattivanti e guidati dal violino che aprono la strada a “The Upside”, un’altro brano positivo che fa emergere dal precedente viaggio attraverso terre oscure.

Con il sole che ci bacia ancora una volta sulle orecchie, “Guardian” offre una forte promessa, un abbraccio confortante che aumenta nella marcia vertiginosa della graziosa e fluttuante “Aurora”. Alla fine, Lindsey Stirling termina il suo nuovo album con una versione alternativa del brano “The Upside” con Elle King alla voce. 

Lindsey Stirling è una poetessa che consegna le sue poesie attraverso il suo violino, in Artemis, l’artista lancia i suoi incantesimi che generano a ciascun a ciascun ascoltatore racconti personali, sussurrando la lotta e la speranza e promettendo il trionfo dalla tragedia. Artemis, è un album contagioso, stimolante che accederà la nostra “Dea” interiore. Voto 4/5.

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