Le dieci bellissime pellicole dimenticate

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Non sempre la bellezza dei film va di pari passo con la loro fama. Ci sono pellicole dimenticate, ”snobbate”, lanciate nel momento sbagliato, uscite troppo tardi o troppo presto, in una parola non abbastanza apprezzate. Ma c’è sempre il tempo di recuperare e di dare spazio a quei capolavori dimenticati in grado di illuminare nuovamente il grande schermo. Ecco quindi alcuni di quei film di cui potremmo non aver mai sentito parlare ma che vale la pena vedere.

The Legend of the Holy Drinker


La pellicola ha avuto ottime recensioni alla fine degli anni ’80. Questa la trama: Un uomo indigente (Hauer) riceve in prestito 200 franchi. Tutto quello che l’uomo chiede è di restituire i soldi alla chiesa locale quando potrà. Inizia così un racconto di quest’uomo che, pur cadendo spesso, si rialza sempre. Nonostante le sue migliori intenzioni di restituire quei soldi però è sempre ostacolato dalla sfortuna e dalle scelte sbagliate. Il film è diretto con finezza e abilità da Ermanno Olmi. Si classifica anche come una delle esibizioni più belle e più inusuali di Hauer. A causa di alcuni problemi, il film non ha mai ottenuto il riscontro che meritava con l’uscita negli Stati Uniti, e probabilmente ciò gli ha impedito un riconoscimento più significativo da parte di premi e pubblico, vincendo, tuttavia il Leone d’oro a Venezia.

The Interview


Da non confondere con la più recente commedia Rogen / Franco su Kim Jong Un. Questo thriller realizzato da Oz è una master class di moderazione e orchestrazione. È un thriller meravigliosamente intrecciato che vede Hugo Weaving trascinato dalla polizia per essere interrogato per un sospetto di furto d’auto. Ma lentamente la trama si complica e l’accusa diventerà quella di omicidio. La sua nemesi, che lo spinge a confessare, è Steele (Tony Martin). Più a lungo va il film, interpretato con tutta l’intima abilità di Bergman (e Hitchcock), più ti chiedi chi stia manipolando chi. Pellicola ben nota in Australia, ma non tutto trova la sua strada verso l’Europa o gli Stati Uniti.

Cypher


Da Vincenzo Natali, regista di Cube, questa piccola gemma del thriller fantascientifico è fortemente ispirata a Hitchcock. Il film ha raccolto un po’ di notorietà nel Regno Unito dato che Jeremy Northam era il protagonista (all’apice della sua fama) ricevendo recensioni favorevoli. Northam interpreta qui un uomo d’affari che viene utilizzato come pedina da due aziende farmaceutiche concorrenti. È complesso ma ben intrecciato e non diventa mai troppo contorto. Lucy Liu è brillante, apparendo come una sorta di enigmatica femme fatale.


Lucy Liu è l’attrice asiatica più richiesta dal cinema


Mute Witness


A metà degli anni ’90, i film horror non andavano per la maggiore. Non stupisce quindi che anche alcuni davvero ben fatti siano passati in sordina. Mute Witness è uno di questi. La pellicola racconta di una truccatrice muta testimone di un omicidio mentre lavorava alla realizzazione di un film dell’orrore. Un personaggio muto offre modi creativi di espressione senza dialogo e Marina Zudina è fantastica. Scritto e diretto da Anthony Waller, il film è intelligente e assolutamente carico di stile e atmosfera.

Amsterdamned


Questo è un classico horror olandese del maestro Dick Maas. La trama vede un serial killer che usa i canali di Amsterdam per spostarsi, mentre Maas è il fedele, Huub Stapel è il detective che segue il killer. Brillante horror, distintamente olandese.

Wake In fright


Un insegnante di una scuola remota nell’Australia rurale parte per tornare a casa per l’estate. Si ferma a Bundanyabba (“The Yabba”) e gioca qui tutti i suoi soldi. Il maestro (Gary Bond) si ritrova quindi coinvolto nelle attività della gente del posto e cade in uno stupore alimentato dall’alcol mentre le cose diventano progressivamente più inquietanti, non ultime le sue interazioni con Doc Tydon, un altro che una volta stava “di passaggio” ma è rimasto li ed è impazzito. Una costante sensazione di disagio, di qualcosa di imminente, riempie questo avvincente thriller di Ted Kotcheff La minaccia del film sta nel fatto che Bond soccombe ai modi dello “yabba” e diventa come la gente del posto, perdendo la sua civiltà.

Nightwatch


Ewan McGregor interpreta un guardiano notturno in un obitorio che viene coinvolto in una serie di omicidi. La pellicola è piena di atmosfere e personaggi stravaganti. McGregor, reduce dalla sua fama di Obi Wan Kenobi (Star Wars), è in ottima forma, affiancato da un cast stellare composto da Nick Nolte, Patricia Arquette e Josh Brolin. Il film è una piacevole evasione ben realizzata.


Ewan McGregor e il suo intramontabile Obi Wan Kenobi


The City Of Lost Children


Questo film è un fantasy francese infinitamente fantasioso e splendente. Il regista Jean-Pierre Jeunut sarebbe diventato famoso pochi anni dopo con il bellissimo Amelie. La pellicola inizia con dei giovani ragazzi di una città che continuano a scomparire, catturati da uno scienziato pazzo che cerca di rallentare il suo processo di invecchiamento rubando i loro sogni. Un uomo forte dalla mentalità semplice (Ron Perlman), dopo il rapimento del fratello minore, unisce le sue forze a quelle di una ragazza orfana e ribelle per salvarli. Design sorprendenti e scenografie meravigliose creano questo mondo visivamente accattivante.

The Entity


Il regista Sidney J. Furie, forse più noto per The Ipcress File e Superman IV: The Quest for Peace (entrambi film iconici per motivi diversi), ha avuto la sua parte di opere dimenticate. Tra queste c’è anche The Entity, una pellicola dell’orrore che è un’opera eccezionale, “basato su una storia vera.” Il film racconta di Barbara Hershey donna che crede di essere stata ripetutamente aggredita sessualmente da uno spirito malevolo. Più accadono gli incidenti, più lei si trova a mettere in dubbio la sua sanità mentale, finché non ha altra scelta che chiedere aiuto ai parapsicologi. Il film è avvincente, orribile ed efficace.


Al Pacino e l’unico premio vinto
Gene Hackman


Scarecrow


Arriviamo a un punto culminante nel cinema americano. Spaventapasseri, che merita di essere visto anche solo per i suoi meravigliosi interpreti quali Al Pacino e Gene Hackman. Questo è un bell’esempio di due attori in ascesa e due maestri del loro mestiere. Il regista Jerry Schatzberg, che in precedenza aveva diretto Pacino in un film di successo, The Panic In Needle Park, non si è mai forgiato un posto più alto. A tratti il film sembra senza scopo e ciò potrebbe respingere alcuni e incantare altri telespettatori, ma questi sono due personaggi che serpeggiano nella vita, che si sono incontrati in un punto nel tempo e c’è molta gioia nel vedere Pacino al fianco di Hackman.

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