Lauv – How I’m Feeling | Recensione album

Lauv ha finalmente pubblicato il suo album di debutto How I'm Feeling, un progetto saldo nel suo stile e variopinto nel contempo. Ecco la nostra recensione.

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Lauv è un cantante pop fra i più interessanti degli ultimi anni, esploso prima come autore grazie alla hit “No Promises” (portata al successo da Cheat Codes e Demi Lovato) e successivamente affermatosi anche come cantante grazie a svariati singoli, molti dei quali in collaborazioni di tanti artisti. Il frutto di questi anni trascorsi nel mondo della musica è ora raccolto nel primo album di Lauv “How I’m Feeling”, un progetto lungo più di un’ora in cui vengono mostrate tutte le emozioni provate dall’artista: tristezza, rimpianto, allegria, spensieratezza e qualsiasi altra sfumatura dell’emotività umana. Ciò viene mostrato attraverso uno stile musicale riconoscibile, ma che dà comunque spazio a varie sfumature.

Recensione di How I’m Feeling

Lo stile principale di Lauv è quello delle mid tempo synth-pop, ossia uno dei più versatili che esistono: con la sua voce limpida e pacata, ma capace di grande espressività, l’interprete ci fa ascoltare tutto ciò che ha da dire con mettendo in scena un’atmosfera soffusa ed avvolgente. “How I’m Feeling” è ricco di brani più o meno forti, di ritornelli più o meno intriganti e di ritmi più o meno energici: tutto è visto dal preciso punto di vista di Lauv, del suo stile musicale cangiante ed in grado di adattarsi al featured artist di turno ma anche capace di rimanere sempre fedele a se stesso. L’abilità di questo artista di inserire qualsivoglia elemento nella sua musica conservando sempre la sua personalità musicale è davvero notevole, e soprattutto al debutto potrebbe essere sintomo di un futuro molto fortunato nel mondo della musica mainstream.

A livello vocale, Lauv non possiede sicuramente il timbro più riconoscibile o la più grande estensione vocale presente sul mercato, eppure possiede un fattore x che gli permette di stregare in maniera quasi subliminale l’ascoltatore. Ascoltandolo a tratti sembrerebbe quasi che voglia ispirarsi a Justin Timberlake e ad altre grandi popstar maschili, tuttavia riesce sempre a conservare un’aura di personalità che gli dona un suo preciso ruolo nel mondo della musica. I brani migliori del disco ai primi ascolti sembrerebbero sicuramente “Tattoos Together”, “Modern Loneliness”, “El Tejano” e “Fuck! I’m Lonely”, ma è tuttavia da riconoscere che fare una valutazione del genere in un contesto in cui si ha già ascoltato una buona parte del progetto non è attendibile: tra le canzoni inedite potrebbero nascondersi perle ancora da scoprire.

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