L’attrice di The Nun accusa la Warner Bros di averle “nascosto” la sua parte di ricavi dal merchandising

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Bonnie Aarons, che interpreta la suora demoniaca nel franchise miliardario di Conjuring, fa causa allo studio per aver “oscurato” il “vero ammontare della quota che le spetta”.
L’attrice che interpreta la suora demoniaca nel franchise miliardario di Conjuring ha fatto causa alla Warner Bros, sostenendo che lo studio sta nascondendo la vera somma di denaro ricavata dal merchandising con il suo personaggio.

Bonnie Aarons ha interpretato per la prima volta la suora, nota anche come “Valak”, nel film horror del 2016 “The Conjuring 2”. Il successo al botteghino ha generato un franchise spin-off proprio per il suo personaggio: il film del 2018 The Nun e l’imminente sequel The Nun 2, in uscita l’8 settembre.

La denuncia della Aarons, depositata martedì presso la corte superiore di Los Angeles, cita la Warner Bros, la New Line Cinema e la Scope Productions. L’attrice sostiene di aver ricevuto un “compenso fisso” di 71.500 dollari per interpretare il suo ruolo in The Nun, oltre a un bonus di 175.000 dollari legato ai risultati al botteghino, ricevuto dopo che il film ha incassato più di 365 milioni di dollari a fronte di un budget di 22 milioni.


Ma la causa sostiene anche che il suo contratto prevede che riceva “una parte degli incassi lordi della Warner Bros derivanti da prodotti che sfruttano le sembianze della signora Aarons”. Poiché il volto della suora è interamente basato sulle caratteristiche fisiche della Aarons e non richiede CGI o protesi, la sua importanza per il franchise è “innegabile”, si legge nella causa.

Secondo il testo dell’accordo citato nella denuncia, ad Aarons è stata promessa una “quota pro-rata del 5% del 50% degli incassi lordi” derivanti dalla licenza dei diritti di merchandising. La causa sostiene che il merchandising in questione comprende “giocattoli, bambole, decorazioni, spille, gioielli, magliette, calze, biancheria da letto, costumi, bicchieri e poster che utilizzano le sembianze della signora Aarons”.

La denuncia di Aarons sostiene che, tra il 2019 e il 2022, la Warner Bros le ha inviato dichiarazioni scritte che mostravano la sua quota di entrate, che secondo lei era “incoerente con le ampie attività di merchandising” per il suo personaggio. Quando le è stato chiesto di elaborare le cifre, lo studio ha inviato un “foglio di calcolo che conteneva voci corrispondenti solo a una frazione delle licenze conosciute”, sostiene la donna.

“Invece di contabilizzare e pagare in modo trasparente, la Warner Bros oscura e nasconde il vero ammontare della quota di ricavi da merchandising spettante alla signora Aarons, continuando a sfruttarla”, si legge nella causa della Aarons.

La Aarons ha intentato una causa per violazione del contratto, violazione del patto di buona fede e correttezza e responsabilità contabile.

I sette film del “Conjuring Universe” – The Conjuring, Annabelle, The Conjuring 2, Annabelle: Creation, The Nun, Annabelle Comes Home, The Conjuring: The Devil Made Me Do It – hanno incassato complessivamente più di 2 miliardi di dollari al box office mondiale.

Aarons ha una lunga carriera di interpretazioni di personaggi terrificanti nei film, tra cui una sorprendente e breve apparizione come “il barbone” in Mulholland Drive di David Lynch.

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