La fiction L’Aquila Grandi Speranze continua a mettere a dura prova gli aquilani, i cittadini sono sempre più restii a guardarla ma, soprattutto, non riescono a vedere qualcosa che li attragga veramente.
Questa seconda puntata, ha visto come tema centrale, di nuovo, la bambina scomparsa che i genitori affannosamente cercano di ritrovare.
Purtroppo la trama non è molto diversa dal primo episodio. il “Purtroppo” perchè è molto lenta, piatta ed è faticosa da seguire (ci si distrai facilmente), sembra a volte non esserci un filo logico, il tutto è condito da una cappa cupa e asfissiante.
La Trama
Silvia, la mamma di Costanza (La bambina che si è perduta durante la scossa del 6 aprile 2009), non si rassegana al fatto che la figlia sia dispersa per sempre. Non accetta la chiusura del caso da parte della polizia e quindi si mette in moto da sola; purtroppo da sola non può far molto se non guardare un video di sorveglianza ed osservare il momento in cui la piccola si è smarrita.
Le sue indagini la portano sulla costa dove, secondo quanto da lei visto sul video della sorveglianza, una famiglia era vicino a loro quando la Costanza è sparita.
Nel frattempo si intrecciano le storie della “baby gang” che sono sempre sconclusionate ed aggressive, per non parlare di altri racconti paralleli come quello del costruttore romano (interpretato da Luca Barbareschi).
Recensione
Questa seconda puntata della fiction L’Aquila grandi Speranze, non ha dato molta fiducia al popolo aquilano, un pò come fu per la prima puntata.
La storia in questo episodio, è davvero piatta, gira tutto intorno (o quasi) alla sparizione di Costanza la bimba, non c’è movimento vero e proprio, non c’è fluidità sembra essere montato troppo rigidamente. Anche il passaggio fra una scena e l’altra non è piavevolE, sembra un taglia e cuci piuttosto rozzo.
Anche le due scene di sesso sono piuttosto “meccaniche” non fluide e soprattutto con una recitazione un pò troppo marcata, in sostanza si sente che è totalmetne finta.
Forse l’unica scena in cui una persona ci si ritrova è quella finale dove arriva una scossa di terremoto. Ecco qui forse si sente più vicino a chi il film è dedicato.
Purtroppo il titolo della serie è fuorviante perchè intente far passare il messaggio che quel che accade all’interno della fiction sia tratto da una storia reale. I cittadini aquilani continuano a lamentarsene, probabilmente anche chi vi ha partecipato. Le lamentele non sono in merito al fatto che non raccontino tipo documentario, si sa la fiction è finzione, il problema è che L’Aquila non è la protagonista della serie, come fu detto a suo tempo, anche la città risulta sullo sfondo e in primo piano ci sono le storie (come da classica fiction italiana).
Martedì prossimo ci sarà la terza puntata della serie sempre su Rai1 alle ore 21:30
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https://www.periodicodaily.com/le-comparse-che-scompaiono/