Anche un manga può diventare cult. È il caso di Lamù, la bellissima aliena dai capelli verdi e l’inconfondibile bikini tigrato.
Chi è Lamù?
Ci si è spesso domandati, nel corso della storia, che cosa succederebbe se gli alieni decidessero di invaderci. E che cosa accadrebbe, se il futuro della Terra fosse in mano ad un liceale poco sveglio, sfortunatissimo e con l’ormone impazzito? Semplice: se mischiassimo tutti questi elementi avremmo la trama di Lamù.
Quelli del pianeta Uru
L’autrice del manga è Rumiko Takahashi, che conosciamo anche per Ranma 1/2. Urusei yatsura è il titolo originale, ed è stato pubblicato dal 1978 al 1987. In Italia è invece arrivato solo nel 1991, e la trama è proprio questa.
La trama
La razza aliena Oni decide di invadere la Terra. La catastrofe si potrà però scongiurare se entro dieci giorni un umano, scelto da un computer per puro caso, riuscirà a toccare le corna sulla testa di Lamù, figlia del capo alieno. L’umano a caso è Ataru, il giovane sfortunatissimo di cui sopra. Per i primi sette giorni l’aliena riesce ad evitare la cattura, grazie alla sua capacità di volare. L’ottavo giorno il ragazzo riesce a sottrarle il reggiseno del bikini, così che lei, costretta a coprirsi, è più impacciata nei movimenti. La fidanzata di Ataru, Shinobu, cerca di dargli coraggio promettendogli di sposarlo se porterà a termine l’impresa. È tutto ciò che serve perché il giovane riesca finalmente a mettere le mani sulla bella Lamù, salvando la Terra. Involontariamente però commette uno sbaglio: nell’euforia del momento esulta gridando che si sposerà, e Lamù fraintende quelle parole, convinta che siano una proposta diretta a lei. Da questo momento, tutti gli sforzi dell’aliena saranno diretti a separare Ataru e Shinobu, ma anche dopo esserci riuscita la storia con lui non sarà delle più facili.
Folclore giapponese ma non solo
Uno degli aspetti che ha reso Lamù un cult è probabilmente la struttura dei suoi episodi, con forti richiami al folclore giapponese, ma non solo: la sua autrice infatti era ugualmente interessata alla cultura pop occidentale. La Takahashi era appena una studentessa quando cominciò a realizzare l’opera, e forse non aveva neppure tanta fiducia in ciò che avrebbe potuto rappresentare. Possiamo dedurlo perché inizialmente erano previsti solo cinque episodi: ma il successo fu tale da convincere la mangaka a proseguire. Il risultato furono ben 195 capitoli, serializzati in un tempo di nove anni. Ad oggi, Lamù risulta ancora uno dei manga più longevi nel periodo degli anni Ottanta.
L’anime di Lamù
La versione animata di Lamù vide la luce, in Giappone, nel 1981 e andò in onda sino al 1986. Per quanto riguarda il nostro Paese non sappiamo la data precisa di arrivo, ma presumibilmente si attesta fra il 1983 e il 1984. Lamù approdò infine anche negli Stati Uniti, ma qualche anno dopo, nel 1992.