Il regista Giovanni Coda, da trent’anni attivo sul fronte del cinema e della fotografia “neo sperimentale”, e da sempre impegnato nella militanza di genere, torna a Roma per proporre – nell’ambito della rassegna Fuorinorma – per proporre in anteprima il suo ultimo film, “La sposa nel vento”.
Quale tema affronta l’opera “La sposa nel vento”?
In proiezione allo spazio Scena martedì 4 aprile (ore 19 – con l’introduzione di Adriano Aprà) e mercoledì 5 aprile (ore 18.30 – con l’introduzione di Gabriella Gallozzi e Emanuele Di Nicola), l’opera affronta il tema morale della violenza sulle donne.
Il racconto
Il focus del film si centra sul dramma del “femminicidio” e chiude la trilogia che l’autore ha dedicato alla violenza di genere, dopo “Il rosa nudo” (2013) e “Bullied to death” (2015), opere che hanno ottenuto tantissimi premi e un grande successo di critica e pubblico internazionale. Un nuovo racconto di discriminazione e violenza scritto e diretto dal regista cagliaritano, prodotto da Movie Factory con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione di Sardegna e ancora, con il sostegno della Fondazione Sardegna Film Commission.
Cast
Costruito con il linguaggio diretto e la poetica che da sempre contraddistingue l’autore, il film “La sposa nel vento” si avvale della partecipazione di Lorenzo Balducci e Serra Yilmaz. Con Giulia Vacca, Pasquale Mazzella, Renata Manca, Rachele Montis, Sara Scioni.
“La sposa nel vento”: trama
È una storia dura, potente, attuale e trasversale, ispirata alla vicenda della Beata Antonia Mesina, assassinata nel 1935 ad Orgosolo a soli 16 anni, dopo un tentativo di stupro a cui la ragazza oppose una strenua resistenza fino a sacrificare la propria vita. A darle corpo e volto nel film è la giovane Giulia Vacca. Ma nel film coesistono anche tante storie di donne di culture e origini diverse unite da un messaggio di denuncia e allo stesso tempo di speranza.