La Scala. 241 anni di storia di un’istituzione italiana

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La Scala: simbolo della cultura mondiale

La Scala di Milano, o semplicemente La Scala. Oggi è un giorno importante per il teatro meneghino, uno dei simboli indiscussi del capoluogo lombardo. Il teatro compie 241 anni. Il 3 agosto del 1778 il teatro viene infatti inaugurato con un’opera di Antonio Salieri, il famoso rivale di Mozart, dal titolo L’Europa Riconosciuta.

La Scala è un teatro, dove prevalentemente vanno in scena opere liriche, balletti e concerti di fama mondiale, un vero fiore all’occhiello della nostra cultura. Ma la sua storia è un po’ casuale, non voluta e da raccontare.

La Scala: la nascita del teatro

Il teatro nasce infatti “grazie” a un incendio. In quel periodo il teatro dei milanesi che facevano parte dell’Impero Austriaco è il Regio Ducale che nel 1776 viene distrutto da un incendio. L’imperatrice Maria Teresa d’Austria decide quindi di incaricare l’architetto Giuseppe Piermarini per fare edificare velocemente un nuovo teatro per l’aristocrazia e l’alta borghesia milanese. Deve essere bello e grande. La stessa Opera di Vienna si ispira a La Scala di Milano.

La Scala: una vecchia illustrazine

La Scala segue tutti i cambiamenti della storia e della società. Il teatro quando nasce è infatti un importante luogo d’incontro per chi se lo può permettere, un luogo di svago e di cultura, dove trascorrere interi pomeriggi. Gli stessi palchi possono essere affittati o venduti, e i proprietari li arredano a loro piacimento. Al suo interno ci sono botteghe e si mangia in un bel ristorante. Insomma il teatro è il luogo di ritrovo della “Milano da bere” dei tempi dell’Impero austriaco.

I primi veri cambiamenti arrivano durante il periodo napoleonico. Napoleone fa infatti abolire il palco reale. Nel 1813 viene poi allargato il palcoscenico.

La grande popolarità grazie alla Ricordi

Grazie alla Ricordi, che controlla tutta la produzione artistica di metà ‘800, il teatro acquista fama e splendore. La Ricordi possiede infatti tutti i diritti delle musiche dei grandi compositori, che vengono poi rivendute sotto forma di spartiti. Nel 1883 La Scala è anche uno dei primi luoghi pubblici in cui viene allacciata la luce elettrica.

La Ricordi: illustrazione

Con la proclamazione del Regno d’Italia (1861) La Scala, da costruzione austriaca, diventa a tutti gli effetti un’istituzione culturale italiana.

La Scala: dal Regno d’Italia alla caduta del fascismo

Durante i primi anni del Regno d’Italia, il teatro splende grazie all’esecuzione di opere di Verdi e Donizetti, solo per citare i nomi simbolo di questo periodo. Verdi presenta a La Scala la prima europea di Aida.

Giuseppe Verdi: ritratto

A causa di una forte crisi sociale nel 1897 il teatro viene purtroppo chiuso dal Comune di Milano su pressione dei socialisti, ma l’anno successivo riapre sotto la direzione di Toscanini. Nel 1889 i palchi più alti vengono sostituiti con il loggione che è ancora parte fondamentale del teatro. Ma è solo con la fine della prima guerra mondiale che nasce un ente autonomo di gestione del teatro e aboliti i diritti di proprietà dei cosiddetti palchettisti.

Il periodo fascista

Con l’avvento del Fascismo, nel 1929, Mussolini si arroga il diritto di nominare personalmente il direttore del teatro più importante d’Italia, anche politicamente ovviamente. Questa comporta la sostituzione di Toscanini, visto che il maestro non si riconosce nella dittatura. Ricordiamo che Toscanini viene schiaffeggiato dai fascisti perché a Bologna, durante un concerto, nel 1931, si rifiuta di eseguire Giovinezza, famoso inno fascista. Toscanini si trasferisce quindi a New York, più democratica e libera. Durante la guerra il teatro non si salva purtroppo dai bombardamenti e viene gravemente danneggiato.

Arturo Toscanini: una foto giovanile

La Scala: dalla ricostruzione ad oggi

Gli anni della ricostruzioni sono veloci e molto vivaci. Toscanini ritorna alla guida del teatro. L’11 maggio del 1946 è il giorno della grande prima inaugurale del teatro democratico con La gazza ladra, proprio di Toscanini. Lo spettacolo è simbolo della rinascita. La partecipazione è plateale. Tutta Milano è eccitata e in festa. 5 mila persone solo presenti nel teatro e diversi altoparlanti vengono installati per le migliaia di cittadini finalmente sovrani a cui viene data la possibilità di ascoltare l’opera all’esterno.

La gazza ladra: riapertura de la Scala del 1946

Dalle contestazioni del 68/69 agli anni ‘90

Il 1968 è un anno di cambiamento epocale e di ribellione contro il potere borghese dei padroni. Giovani contestatori attaccano le prime di signori in smoking e signore in stola accusati di essere sfruttatori. Ancora oggi durante la prima inaugurale della stagione, il 7 dicembre, diverse associazioni manifestano contro il capitalismo sfrenato di chi è invitato alla prima, istituzioni governative comprese.

Una legge che riordina lo status dei principali teatri italiani,viene comunque promulgata nel 1967 e riconosce al teatro, “ente autonomo lirico”, la personalità giuridica di diritto pubblico. Il presidente del consiglio d’amministrazione del teatro diventa il sindaco della città, mentre il sovrintendente è proposto dal Consiglio comunale e nominato oggi dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Gli anni di Claudio Abbadio e Riccardo Muti

Nel 1972 Paolo Grassi è nominato nuovo sovrintendente, uno dei fondatori del Piccolo Teatro. Nello stesso anno Claudio Abbado, già da qualche anno direttore musicale dell’orchestra, è nominato invece direttore musicale. Periodo d’oro de La Scala che grazie a questa gestione mette in scena quasi 300 rappresentazioni in un anno.

Carlo Maria Badini sostituisce Grassi l’anno successivo, mentre Claudio Abbado diventa direttore artistico. Nel 1982, Abbado, diventato direttore musicale fonda la Filarmonica della Scala. Nel 1986 a sostituire Abbado arriva il maestro napoletano Riccardo Muti.

Riccardo Muti: un’immagine

Durante gli anni ’80, “la milano da bere”, la direzione di Claudio Abbado e Riccardo Muti risistema tutti gli arredi anche in base alle nuove norme di sicurezza.

La Scala: interno

La Scala: dal 1990 a oggi

Nel 1990 la gestione passa a Carlo Fontana e nel 1996 è costituita per legge dallo Stato italiano, dalla Regione Lombardia e dal Comune di Milano, la Fondazione Teatro alla Scala. Si tratta di: “una fondazione di diritto privato, senza scopo di lucro, con il fine di perseguire la diffusione dell’arte musicale, l’educazione musicale della collettività, la formazione professionale dei quadri artistici e tecnici […] la ricerca e la produzione musicale, anche in funzione di promozione sociale e culturale“. 

Nascita del Teatro degli Arcimboldi

La Scala dal gennaio 2002 al dicembre 2004 affronta il più importante intervento di restauro dell’edificio storico e di modernizzazione del palcoscenico dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. In questo periodo nasce il Teatro degli Arcimboldi, che diventa il nuovo palcoscenico de La Scala.

Il teatro rinnovato viene inaugurato il 7 dicembre con la rappresentazione della stessa opera dell’inaugurazione del 1778, L’Europa riconosciuta, di Salieri, fortemente voluta dal direttore musicale Muti.

Teatro degli Arcimboldi: un’immagine

Nel 2005, Stéphane Lissner diventa sovrintendente, mentre Daniel Barenboim, dopo l’esordio, il 7 dicembre 2007, è il nuovo direttore musicale (2011). Lissner riporta alla Scala, nel 2012, Claudio Abbado, assente dal teatro milanese da ventisei anni. Lissner nel 2015 lascia il teatro per l’Opéra National de Paris.

La Scala è oggi diretta da Alexander Pereira. Mentre dal 2015 Riccardo Chailly è il direttore musicale.

http://www.teatroallascala.org/it/index.html

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