La musica fa bene all’amore

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2006

La musica fa bene all’amore, lo dice la scienza, ecco perché nell’intimità, alla stragrande maggioranza delle persone piace creare l’atmosfera giusta e accompagnare i momenti speciali con della buona musica.

Qual è la buona musica da letto che piace alla gente comune?

La risposta è TUTTA

A qualcuno piace soprattutto il Rock, a qualcun altro piace il Pop, e c’è chi ama farlo con un sottofondo di musica Classica.

Se si fa una ricerca on line sulla musica da letto ci si accorge che una playlist universale non esiste perché tutti quelli che ne parlano o ne scrivono hanno la loro playlist personale.

Allora la facciamo anche noi la nostra lista di pezzi che riteniamo giusto alla missione, e come disse Luciano Ligabue nel sul primo film Radiofreccia, “i pezzi brutti non ve li passiamo”.


C’è una ragione per cui musica e un bell’incontro tra due corpi vanno a braccetto?

La risposta è assolutamente SI.

La neuropsicologa Rhonda Freeman afferma che è probabile che la musica colpisca tre regioni del cervello: l’area del piacere, l’area della gioia e del benessere, e il sistema limbico (che elabora le emozioni).

Questi sistemi non solo consentono all’esperienza piacevole del momento intimo di essere amplificata con la musica, ma consentono anche alla musica di approfondire la connessione con l’altra persona coinvolta, soggiogando le emozioni negative“.

Questo ha molto a che fare con l’ossitocina che definirò qui molto grossolanamente solo come l’ormone dell’amore, anche se ci sarebbe molto di più da dire.

Tornando a noi

Secondo uno studio condotto dalla Sonos Inc., azienda che produce altoparlanti intelligenti, il 67% delle coppie che ascolta la musica durante l’intimità, ha incontri sotto le lenzuola più frequenti rispetto alle coppie che lo fanno in silenzio.

Il motivo è che quando si ascolta musica da letto, i neuroni della coppia coinvolta cominciano a funzionare allo stesso ritmo, quindi anche il rilascio di ossitocina è simile in entrambi i partner.

La combinazione di ossitocina e della serotonina (l’ormone della felicità) prodotte in intimità mentre ascoltiamo la musica che ci piace, è sinonimo di buone vibrazioni che si irradiano a tutto il corpo dando un benessere generalizzato.

La musica da letto migliora la vita di coppia

Sempre in base allo stesso studio, il 18% delle 30.000 coppie stabili intervistate, afferma che la musica da letto migliora la qualità degli incontri intimi della coppia.

Le stesse coppie, affermano che ascoltando la colonna sonora di un film passionale, si immedesimano nei personaggi del film e affermano anche che la musica da letto regala un ritmo che aiuta a coordinarsi nei movimenti come in una danza d’amore e di passione.

A proposito di studi sulla musica, ne fece uno Charles Darwin in cui dichiarò nel suo trattato ‘The Descent of Man’ che le note musicali e il ritmo, sono stati acquisiti già dai tempi dei nostri antenati più antichi come accompagnamento all’amore fisico.

Anche per gli uccelli la musicalità del canto nella stagione dell’amore è fondamentale

Le prove che sembrano supportare l’ipotesi di Darwin sono arrivate anche recentemente da uno studio condotto dello psicologo Benjamin Charlton dell’Università del Sussex a Brighton, in Inghilterra.

Ogni cultura conosciuta, anche se primitiva, ha la sua musica, comprese quelle prive di lingua scritta.

Nel suo esperimento, ha scoperto che le preferenze delle donne per i compositori cambiano a seconda della fase del loro ciclo mestruale in cui si trovano.

Tendono infatti a selezionare composizioni più complesse a ridosso dei giorni dell’ovulazione.

Forse una musicalità più completa e complessa, denota maggiori doti dell’artista, quindi una scelta del tutto inconscia che dà la precedenza a eventuali compagni capaci di apparire speciali proprio in virtù delle loro capacità musicali.

La sopravvivenza dei più sexy

Secondo Darwin, l’abilità nel cantare e fare musica funziona come la coda del pavone, che non serve a nulla a parte attirare l’attenzione.

Le rockstar e le pop star sono notoriamente circondate da gruppi di fans molto disponibili al culmine della loro fertilità, e nessuno ha reso la chitarra più esplicitamente sensuale di Jimi Hendrix.

Sotto una lente diversa, anche Paolo Bassotti con il suo libro “Sexy Rock: 50 storie di musica e rivoluzione sessuale” analizza il binomio sesso e musica.



Elvis Presley, i Beatles, David Bowie. Il libro scivola sulle ali del tempo ripercorrendo più di 50 anni di storia parlando delle fans scatenate dei Rolling Stones, della rivolta gay della disco music, dell’orgoglio femminista fino a Lady Gaga.

Si parla anche di noi italiani nel suo Sexy Rock dove si racconta per capire qualcosa in più sulla potenza dirompente della musica, o anche solo per divertirsi nel rivivere le tappe più curiose della rivoluzione che è sempre in atto nelle nostre camere con la nostra musica da letto, qualunque essa sia.

Facendo un salto all’indietro nel tempo, vogliamo parlare di Franz Liszt? Fu il pianista, compositore e direttore ungherese che con le sue esibizioni fece letteralmente perdere i sensi a stuoli di fan.

Sembra inoltre che durante i concerti di musica classica in orchestre prevalentemente maschili, la presenza del pubblico femminile sia maggiormente concentrato nelle prime file.

Queste curiosità sulla musica in relazione ai suoi effetti psicologici e sociali, ci introducono nel cuore dell’argomento ‘musica da letto’.

La playlist

La prima playlist è:

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