La luce di Roma: il futuro della città vista dai suoi artisti

Un racconto propositivo per immagini sul futuro di un città fuori dai cliché che urla la sua bellezza e mostra le sue ferite. Protagonisti quattordici artisti che abitano Roma sentimentalmente e professionalmente, per la prima volta insieme in un docu-film per suggerire le possibilità di un riscatto culturale.

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La luce di Roma

Un docufilm che rivela come la Capitale può ritrovare se stessa attraverso l’arte e i suoi artisti. Nasce da un’idea di Guido Talarico, che ne è anche regista e produttore, “La luce di Roma”.

Quale è l’obbiettivo di “La luce di Roma”?

Scoprire il presente con un occhio critico e creativo al futuro, parlano gli artisti che vivono e lavorano nella capitale, infatti, coinvolgerli per chiedere al loro talento di indicare percorsi nuovi, orizzonti sconosciuti per far rinascere Roma, è l’obiettivo di “La luce di Roma” che si avvale della fotografia di un filmmaker specializzato nelle incursioni d’arte, Francesco Talarico.

Location

La luce di Roma viene presentato in anteprima giovedì 8 luglio alle ore 21:30 nel nuovissimo Floating Theatre sul laghetto dell’EUR, a Roma.

I racconti

I racconti di Andreco, Gianni Dessi, Piero Pizzi Cannella, Oliviero Rainaldi, Dirk Vogel, Ra di Martino, Marco Tirelli, Pietro Ruffo, Silvia Giambrone, Cesare Pietroiusti, e ancora, Veronica Montanino, Matteo Basilè, Gian Maria Tosatti e Roberta Coni sono scelti per narrare una Roma diversa, ma anche a indicare un percorso di rinascita.

La luce di Roma: Guido Talarico

“Roma è una delle città più belle al mondo – dichiara Guido Talarico – ma negli ultimi anni sta vivendo una crisi profonda che la sconquassa, minandone perfino l’identità. La città eterna, che film come “La dolce vita” o “La grande bellezza” hanno consacrato e storicizzato come simbolo dell’epicureismo contemporaneo, sta vivendo una fase di depressivo decadimento dalla quale sembra non riuscire ad emergere”.

E ancora

“La luce di Roma” dà voce diretta, senza  un io narrante, ad una narrazione inconsueta, critica, libera, originale degli stessi artisti, verso un visionario immaginifico che è la stessa interpretazione della propria opera, della vita e quindi della città, riletta in chiave inedita che fa emergere strade e percorsi non ancora percepiti”.

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