Il messaggio e chiaro e raggiunge subito lo spettatore. LA GRANDE STAFFETTA di Francesco Mansutti e Vinicio Stefanello emoziona e, allo stesso tempo, da anche un messaggio importante: non mollare mai.
Di cosa parlerà La grande staffetta?
Lo fa sia con i protagonisti, la maggior parte atleti paralimpici pieni di autentica passione e coraggio, ma soprattutto con la figura di Alex Zanardi, vero motore di questa iniziativa che proprio durante questa lunga maratona ha un tragico incidente con la sua handbike sulla strada provinciale 146 a Pienza: era il 19 giugno 2020. Il coraggio e la forza di Alex Zanardi saranno il fulcro de La Grande Staffetta, il docu-film evento in arrivo in sala cinematografica dal 28 al 30 giugno.
L’iniziativa
Il progetto nasce da un’iniziativa promossa da Obiettivo3, la onlus creata dal campione, non solo di sport ma anche di vita, a un anno di distanza dall’incidente che lo ha coinvolto. Era il 19 giugno 2020, infatti, quando Zanardi perse il controllo della sua handbike a Pienza, sulla strada provinciale 146, scontrandosi con un camion. Dopo mesi di apprensione, tuttavia, ha riacquistato coscienza a partire da gennaio 2021. Ed ora, è pronto a condividere la propria incredibile storia attraverso La Grande Staffetta.
Francesco Mansutti
“Con l’incidente abbiamo avuto la tentazione di voler rimettere in discussione il tutto. E devo dire che mentre montavamo le immagini inedite c’era l’imbarazzo dell’operatore Piergiorgio che evita lo sguardo di Zanardi e sposta l’obiettivo verso gli alberi. In quell’occasione mi ha detto: Non ce l’ho fatta”.
La grande staffetta: Gli atleti paraolimpici
Ana Maria Vitelaru, atleta paralimpica dice commossa nel collegamento Zoom: “Se ce la facciano noi a fare tutte queste cose, questo può essere un messaggio per tutti”. Molto forte, infine, la testimonianza dell’atleta di handbike Diego Gastaldi: “Quando tu hai un incidente – dice -, tutti ti chiedono come stai. E tu rispondi, bene, ma dentro stai malissimo. Una sola cosa è importante in quei momenti: hai bisogno di esempi, di persone che ce l’hanno fatta. E per me quella persona era Zanardi e il suo libro. Quando vedi uno sportivo come Ronaldo è ovvio che avrà anche lui avuto le sue difficoltà, ma arriva meno diretto al cuore di Zanardi. Quando tu lo vedi la prima volta già gli vuoi bene”.