La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra: recensione della serie Netflix

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La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra è una miniserie thriller composta da otto episodi e distribuita da Netflix. È una buona serie, che scorre veloce grazie alla breve durata dei singoli episodi. L’intrigo e i continui cambi di rotta tengono lo spettatore attaccato alla poltrona, che sarà portato a guardarla tutta di un fiato.

La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra: un omaggio ad Hitchcock

Il titolo di questa serie è la prima cosa che attira l’attenzione. Difficile da ricordare e faticoso da ripetere, sembra preso da un film di Lina Wertmüller. È l’amo che cattura lo spettatore, che viene mosso da un atavica curiosità. Cosa devo aspettarmi da una serie con un titolo così logorroico? Ed è quindi questa curiosità che spinge alla visione di La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra. In realtà questo titolo così particolare è un omaggio al grande maestro del thriller e della suspance: Alfred Hitchcock. Il riferimento è in particolare al suo famoso film La finestra sul cortile. Sia nella serie che nel film del Maestro, la finestra diventa uno schermo. È una metafora dello sguardo; osservare con curiosità al mondo, spinto da un desiderio voyeristico di vedere ciò che non si dovrebbe. Anna (Kristen Bell), come James Stewart, è testimone di un fatto terribile che scorge spiando i vicini dalla finestra. Si può dire che l’omaggio al Hitchcock funziona bene, perchè l’ansia costante non abbandonerà lo spettatore fino alla fine della visione.

Giocare con lo spettatore

La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra è una serie che gioca con lo spettatore. Nulla è come sembra e la direzione intrapresa è una continua deviazione, sia formale che narrativa. Ti convinci di una cosa ma un attimo dopo i fatti presentati cambiano le carte in tavola. Ambiguità, indagini, dubbi ed un finale sconcertante sono i tasselli di una serie che sembra una partita di Cluedo. Lo spettatore pensa di aver capito tutto, così come la protagonista Anna. Ma non è così fino alla fine.

La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra: un inizio drammatico

Nel primo episodio viene stabilito un mood cupo, intriso di tristezza e malinconia. In una cittadina, che ricorda la Westeria Lane di Desperate Housewives, vive Anna (Kristen Bell), una donna segnata da un trauma. Depressa e vuota , affonda la propria angoscia in un cocktail di alcool e pillole e rimane ancorata al passato. Nei primi venti minuti lo spettatore è portato a pensare che questa sia una serie drammatica. Effettivamente potrebbe sembrare una storia che tratta le conseguenze psicologiche del lutto. Anna è chiusa in se stessa, isolata da tutti, ferita per la perdita subita. Ma sarà un inquietante ombra sul finale dell’episodio che introduce ad un primo cambio di rotta.

Paranoia ed indagini

Dal secondo episodio la storia inizierà a prendere una via che continuerà a cambiare bruscamente di episodio in episodio. Dal format drammatico iniziale si passa ad una struttura da thriller paranoico. La serie inizierà a giocare con l’ambiguità della visione, viziata da alcolici e medicinali. Ciò che vede Anna è vero o è solo un allucinazione? Da qui La donna nella casa di fronte inizia a diventare intrigante. Gli autori si ispirano alla tradizione dei film di paranoia tipici degli anni 70 (come La Conversazione di Coppola). Si instaura il dubbio nello spettatore e nella stessa protagonista. Ci si può fidare di ciò che si è visto? La paranoia spingerà Anna a indagare . E qui troviamo un altro cambiamento , passando dal thriller paranoico ad un pattern investigativo. Kristen Bell sembra riprendere i panni di Veronica Mars ( personaggio che ha lanciato l’attrice). Anna si improvvisa detective e tenta di fare luce sul mistero. Nuovamente però lo spettatore è spinto in una direzione che vira poi in maniera inaspettata. Ciò che si riteneva un fatto acclarato non era tale. Il bello della serie risiede proprio in questa suo sviluppo a colpi di scena. Più si avanza negli episodi, più lo spettatore si aspetta qualcosa di imprevedibile. Ed è proprio ciò che accade con il finale.

Conclusioni

La serie si chiude con un finale impensabile , il culmine di un viaggio pieno di cambi di rotta imprevedibili. Tirando le somme La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra è promossa a pieni voti. La brevità degli episodi (venti minuti circa), permette di alleggerire alcuni momenti che in una serie più lunga potevano pesare. La durata da sitcom degli episodi risulta una scelta vincente. L’imprevedibile sviluppo è il principale asso nella manica di questo prodotto che omaggia i grandi thriller cinematografici. L’intrigo è coinvolgente e lo svolgimento prende continue strade inattese. Kristen Bell si cala bene nel ruolo, dimostrando di essere un ottima attrice. Quando sembra che tutto si sia risolto, ecco che un ultima scena (con un importante cammeo) apre alla possibilità di un futuro prosieguo. La serie è indicata come miniserie, quindi il rinnovo non è scontato. Ma Netflix potrebbe seguire la strada percorsa da HBO con Big little Lies. Chi vivrà vedrà.

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