La Casa di Carta: 8 cose che non sapevi

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E’ in programma per venerdì 19 l’uscita della terza stagione di una delle serie più avvincenti di Netflix: La Casa di Carta. Tradotto dallo spagnolo La Casa de Papel, la serie tv ha catturato milioni di spettatori riuscendo a mantenere lo stesso pathos e la stessa quantità di emozione per tutta la durata della stagione nonostante il ristretto campo d’azione.

La Casa di Carta

La Casa di Carta infatti, è ambientata all’interno della Zecca Reale di Spagna dove otto persone, guidate dal famoso “professore”, tenteranno di mettere in atto quella che passerà come la più grande rapina della storia.

Ma se dettagli come la musica di Bella Ciao, il caratterino di Tokyo e le avventure del professore, sono cose ben note; ecco una lista di otto curiosità che forse non tutti sanno.

La Casa di Carta: ecco alcune curiosità

1) “La Casa de Papel” è il titolo con cui la serie ha esordito. Il titolo con cui è stato tradotto in tutto il mondo portandola al suo successo attuale. Eppure, questo non è stato il primo titolo proposto. Al tempo infatti, gli autori avevano deciso di focalizzare l’attenzione sui suoi personaggi, decidendo di chiamare la serie “Los desahuciados” ovvero “I dannati”.

2) Soffermandoci sempre sui protagonisti, non tutti i nomi con cui li conosciamo ora esistevano agli inizi della stesura. Se quindi Tokyo e Berlino rimangono tali, Nairobi all’origine si chiamava Cameron, Mosca sarebbe dovuto essere Chernobil mentre il primo nome di Oslo era Valencia.

3) L’episodio pilota, ovvero il primo episodio della prima stagione, è stato girato in tutto 52 volte. Al termine di queste la redazione decise che il risultato finale esprimeva chiaramente sia il profilo della stagione sia quello dei suoi personaggi.

4) Una quarta curiosità si ha soffermandosi sulla facciata della Zecca Reale di Spagna, a Madrid. Questo edificio, ripreso fin dall’inizio della prima stagione, non è altro che la facciata del Consiglio Superiore di Investigazione Scientifica di Madrid. In più, pare che tutte le scene girate di fronte a questo edificio, siano state fatte di sabato e domenica, gli unici giorni in cui venne dato loro il permesso per farlo.
Per quanto riguarda gli interni, questi vennero ricreati completamente in studio. Per quanto riguarda invece i milioni di euro che avrebbero dovuto rappresentare il bottino dei ladri, sono state utilizzate per la loro stampa le rotative del giornale madrileno ABC.

5) Durante la registrazione de la Casa di Carta, la produzione ha preferito fare un uso pressoché limitato di armi. Le stesse mitragliatrici utilizzate durante il corso della prima stagione non erano a salve ma sparavano aria. In più, sono state utilizzate delle controfigure al posto dei veri protagonisti durante lo scontro con la polizia avvenuto alla fine della prima stagione, per evitare qualsiasi tipo di rischio.

6) Il professore, personaggio centrale per l’ideazione e lo svolgimento del piano, nella serie, a differenza della vita reale, porta gli occhiali. Questa condizione, che non gli permetteva di utilizzare le lenti, gli costò una serie di tic e di difficoltà nella recitazione, tanto che lo risolse ponendosi gli occhiali pochi istanti prima che il regista chiamasse l’azione!

7) Quando La Casa de Papel uscì in Spagna sul canale Antena 3, gli episodi duravano 70 minuti. Questo perché gli spagnoli erano abituati a seguire episodi di quella lunghezza. Quando però nel 2017 Netflix decise di acquistare la serie spagnola, dovette adattare gli episodi alla sua politica della lunghezza di 40 minuti. I 9 episodi originali dunque, divennero 13, mentre per la seconda stagione non ci furono cambiamenti particolari vantando in entrambi casi 6 episodi.

8) La malattia che affligge il personaggio di Berlino (Pedro Alonso) e che lo costringe a iniettarsi periodicamente un farmaco che rinforzi le sue ossa, non si trova nella realtà. Esiste però una condizione molto simile, conosciuta come miopatia mitocondriale, che influenza la forza dei muscoli dell’individuo affetto.

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