La bambina che non voleva cantare: storia di un amore disperato per un talento indesiderato

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La bambina che non voleva cantare
La bambina che non voleva cantare

La bambina che non voleva cantare, in onda in prima serata su RAI 1 il 10 marzo, racconta la scoperta del talento indesiderato di Nada e gli esordi travagliati della sua carriera. Liberamente ispirato al romanzo autobiografico Il mio cuore umano, il film per la TV nelle mani della regista siciliana Costanza Quatriglio, è la storia dell’amore disperato di Nada per la vita e la musica.

Nada è la bambina che non voleva cantare

La bambina che non voleva cantare non è la celebrazione dell’immensa cantante che è stata ed è Nada: al contrario, è il racconto personale di una crescita interna, di un percorso di vita. Tecla Insolia, talento giovanissimo, veste i panni e la pelle di Nada; tuttavia, come la regista Costanza Quatriglio afferma, “non imita Nada, è un personaggio autonomo”, che rende la storia universale. Seppure, infatti, si tratti di un racconto specifico, La bambina che non voleva cantare supera la specificità di Nada per raggiungere le vite di tutti, toccando corde universalmente valide. La storia della vita della cantante che nasce e non vuole abbandonare Gabbro utilizza i colori del “realismo magico”, cullato dai dolci pendii delle colline toscane, riscaldato dal calore della nonna resa senza tempo dal fazzoletto che le lega i capelli, raffreddato dall’apparente distacco del padre che si rivela il legante della famiglia, trascinato in balia della tempesta dall’emotività instabile della mamma. Nada, la bambina talentuosa, unisce tutti coloro che le stanno intorno o, meglio, i desideri degli adulti che, attraverso il suo dono canoro, riescono a crescere insieme a lei.

La trama del film su RAI 1

La bambina che non voleva cantare narra della scoperta di un talento “indesiderato”. É suor Margherita a trovare e scovare nella piccola Nada un dono divino che non può e non deve essere sprecato. Ma a Nada non importa: lei non vuole cantare. Sarà la depressione della madre Viviana curata ed accarezzata dal suo canto a spingerla a continuare ad usare quella voce. Una voce per lei tanto scontata e dagli altri altrettanto ammirata. Ecco che si crea l’equivoco: Nada pensa di poter guarire la mamma cantando e, così, continua a farlo, spaventata dalla paura che questa possa lasciarla. È un conflitto insanabile, ma Nada imparerà a fare i conti con il suo talento per la mamma. Scoprirà, allora, che il canto non salva la mamma ma lei stessa, facendole esprimere tutti quei sentimenti che le struggono il cuore.

Il cast con Carolina Crescentini, Sergio Albelli, Paolo Calabresi, Tecla Insolia

La bambina che non voleva cantare non è solo la storia di Nada: è anche la storia di chi le sta intorno, a partire dalla madre. Carolina Crescentini, che interpreta Viviana, ha raccontato la difficoltà nel sentire suo un ruolo che, nella vita reale non le appartiene, tuttavia, come lei stessa afferma “c’è un punto di contatto, una sorta di epifania emotiva attraverso cui scovare qualcosa che ti appartiene: il potere salvifico della musica funziona anche su di me”. Paolo Calabresi è il maestro di Nada: un uomo che non vive il suo tempo, destinato quindi alla malinconia verso epoche e storie diverse. “Ho avuto una mamma che tendeva alla depressione e per questo ho vissuto tutto in maniera coinvolgente. La malinconia cronica del maestro trova sollievo nella musica, come io faccio con il mio lavoro“.

Il punto di collisione tra Tecla e Nada

Il film è una storia apparentemente al femminile: una nonna, una mamma, una suora, una bambina talentuosa”. Ma c’è un uomo: si tratta del padre di Nada, interpretato da Sergio Albelli. Questi sembra una figura secondaria che parrebbe rincorrere lo stereotipo del papà assente. In realtà, dietro il suo silenzio si nasconde una grande virtù: quella della mitezza. Il papà di Nada è una figura buona, non passiva ma salda, un legante per la famiglia; non ha strumenti culturali ma ha strumenti affettivi. Infine, Tecla Insolia nel ruolo di Nada. “Ho trovato tante similitudini tra la mia storia e quella di Nada. Mentre leggevo il copione ero davvero stupita”. Queste le parole della giovane cantante ed attrice che ha esordito a Sanremo Giovani nel 2019 all’età di 16 anni. Una somiglianza davvero forte con Nada che, nell’adolescenza, ha calcato per la prima volta il palco dell’Ariston. “Dopo il provino di Tecla non avevamo dubbi: era lei la nostra Nada”, le parole della regista.

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