Nonostante a molti di noi la vita dei cosiddetti “famosi” appaia strepitosa, invidiabile e piena di successi, fortuna e felicità, c’è da sapere che non tutti loro sono figli d’arte o persone che sono arrivate all’apice grazie alla sola fortuna, sarebbe troppo semplice, al contrario, la storia è piena di esempi di persone che sono partite davvero dal nulla e che con le sole proprie forze, mettendo in gioco le proprie abilità, rischiando e soffrendo sono riusciti a “rimettersi in gioco” nonostante la vita li abbia presi a calci nel sedere fin dalla loro nascita. Uno di questi artisti che mi ispira da sempre è Jared Leto. Jared non ha vissuto una vita facile, nonostante la sua storia non sia tra le più difficili, sfido chiunque a diventare ciò che è lui oggi, un’icona, un artista fenomenale, unico nel suo genere.
Nato il 26 dicembre 1971 a Bossier City in Louisiana, ha condotto una vita da nomade a causa della sua situazione familiare, infatti non aveva fissa dimora ed è cresciuto con la mamma ed il fratello Shannon (che formerà poi con lui i Thirty Second to Mars), vivendo in una roulotte. Non avevano nemmeno giocattoli, la vita scolastica è stata difficile per ovvie ragioni, fino a quando egli decise di iscriversi all’Università delle arti di Filadelfia studiando pittura e in seguito al suo interesse per la recitazione si trasferì all’Università delle arti visuali di New York, studiando cinema (fu allora che scrisse ed interpetò il suo cortometraggio Crying Joy). La mamma si separò dal marito, che morì comunque molto giovane, poco dopo essersi risposato, lasciando i due ragazzi senza un padre e la famiglia fu costretta a spostarsi da una città all’altra degli Sati Uniti seguendo il nonno che si trsferiva continuamente per lavoro. Passarono così dalla Louisiana al Colorado, dalla Virginia al Wyoming fino ad Haiti. Lui era desideroso di aiutare la famiglia in difficoltà economiche per cui iniziò a lavorare come lavapiatti già all’età di 12 anni. Nonostante ciò Jared ha avuto sempre una grande passione per la musica ed il teatro, passione che gli è stata trasmessa dalla madre che ha sempre cercato di sensibilizzare i figli e di spronarli in questo mondo.
La carriera da attore
Inizia come attore ricoprendo il ruolo di Jordan Catalano nella serie televisiva My so-called life dopodichè interpreta ruoli di secondaria importanza. Collabora con il regista David Fincher in Fight Club e Panic Room. Ricordiamo anche il ruolo principale di un aristocratico britannico in Basil (1998). Inoltre Leto fu il protagonista dell’horror a basso costo Urban Legend, dove interpretò Paul Gardener, un giornalista scolastico e l’interesse amoroso di Alicia Witt. Nello stesso anno all’attore fu offerto un ruolo di supporto in La sottile Linea Rossa di Terrence Malick, dove affiancò Sean Penn, Adrien Brody, Jim Caviezel. Il film fu candidato a sette premi Oscar Nel 1999, interpretò un insegnante gay in Black and White di James Toback. In seguito l’attore ottenne un ruolo in Ragazze Interrotte con Winona Ryde e Angelina Jolie.
Leto è leggendario per la sua capacità di trasformarsi nei personaggio che deve interpretare. A partire dall’interpretazione di Steve Prefontaine, il grande mezzofondista statunitense, all’eroinomane di Requiem for a Dream magrissimo ed emaciato, al protagonista di Chapter 27 (l’assassino di John Lennon) invece grassissimo, ovvero Mark David Chapman. Inoltre vince l’Oscar e il Golden Globe per l’interpretazione Dallas Buyers Club, in cui recitava la parte di un travestito sieropositivo. Nel suo ultimo film, Suicide Squad, di David Ayer, interpreta la parte del leggendario Joker. Infine Jared Leto è protagonista nel nuovo film Netflix “The Ousiders” in onda dal 9 Marzo scorso dove interpreta un soldato americano prigioniero nel Giappone Postbellico che si unirà alla Yakuza.
Oltre alla sua carriera cinematografica, Leto è il cantante, polistrumentista e compositore principale dei Thirty Seconds to Mars. Gruppo fondato nel 1998 a Los Angeles con il fratello Shannon Leto. Dopo un contratto con l’Immortal e la Virgin, viene pubblicato nel 2002 l’album di esordio Thirty Seconds to Mars, con un’inizio lento ma ben recensito dalla critica. Il secondo album del gruppo è A Beautiful Lie, ed ebbe un grande successo in tutto il mondo, diventando disco di platino in diversi Stati. Segue nel 2009 This is war, Love, Lust, Faith an Dreams. Leto ha inoltre diretto diversi video musicali, tra cui The Kill, King and Queen e Up in the Air, vincitori agli MTV Video Music Awards, ed Artifact, un documentario che è stato premiato al Toronto International Film Festival nel 2012.
Un piccolo aneddoto sul gruppo
Pare abbiano scelto di utilizzare alcune simbologie misteriore che contraddistinguono i vari album, tali simboli sono stati tatuati poi anche sui corpi dei componenti di tutta la band.I simboli sono il Mithra che è una sorta di fenice rossa, incastonata all’interno di un cerchio in cui è scritto il motto della band, Provehito in altum, che significa “lanciati verso l’alto”. Il secondo è la Triad, si tratta di un triangolo equilatero spezzato da una striscia orizzontale parallela alla base. E il Glyphics, che è un’insieme di 4 simboli che dovrebbero rappresentare il nome della band.
Si è parlato molto della personalità di Jared Leto, che sembri essere davvero molto stravagante e individualista. Leto è stato molto criticato per il suo look “tamarro” e per i suoi gusti poco alla moda e controcorrente, inoltre ha cambiato spesso taglio di capelli, fino ad arrivare al suo periodo, durato qualche anno, da lui stesso chiamato “alla Gesù Cristo” con tanto di capelli lunghissimi e barba. L’attore è anche noto per essere un sostenitore del veganismo, infatti lui stesso è vegano ed ha offerto supporto a varie associazioni per difendere i diritti degli animali.
A seguire il video forse più bello e meglio interpretato che io abbia mai visto, nella versione integrale che è stata poi censurata, buon ascolto e buona visione:
https://www.youtube.com/watch?v=3RLwuDQSkDI (Hurricane)
Francesca Luisi