Industry Baby: Lil Nas X carcerato sexy

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Industry Baby, dal video

Lil Nas X porta il suo senso dell’umorismo, il suo sorriso smagliante e la sua passione per i bei giovanotti anche in carcere. In Industry Baby lo vediamo arrestato per il “crimine” di essere gay: riuscirà a sopravvivere?

Di cosa parla Industry Baby?

“Sono assolutamente un omosessuale, lo ammetto. Datemi l’ergastolo per omosessualità”. Solo parafrasando le (tristemente) iconiche parole di Mike Love dei Beach Boys, in cui si proclama un appassionato donnaiolo, si può descrivere appieno il disegno artistico di Montero Duarte in arte Lil Nas X con la sua ultima traccia, Industry Baby. Il suo percorso da trapper ordinario e un po’ infantile a fenomeno da tabloid dall’immagine in continua evoluzione, solo per aver fatto coming out come uomo gay, è stato seguito in tutto il mondo musicale e non, riportando alla luce un bigottismo culturale e un’omofobia diffusa che l’America credeva di aver dimenticato ai tempi di gloria di Marilyn Manson ed Eminem. 

Il carcere di Montero

Come in Montero (Call Me By Your Name), il Lil Nas X di Industry Baby è sotto processo: ha osato essere diverso, raccontare la sua omosessualità in modo fiero e sgargiante, mai patetico e moralista, e per questo deve pagare. Ma nel carcere di Montero, dove viene condannato a cinque anni di reclusione, nulla è normale. I carcerati – che includono camei degli attori Jason Momoa e Colton Haynes – sono unicamente muscolosi giovanotti, vestono uniformi rosa fucsia e amano ballare sincronizzati. Soprattutto nudi: ormai non c’è scandalo che Lil Nas X non abbia tentato, e il cantante ha promesso che una sufficiente condivisione su Twitter potrebbe spingerlo a rilasciare una versione non censurata del video in cui i genitali dei ballerini sono visibili. Viene da chiedersi: conterà nelle classifiche? 

“I’m queer”

La parabola carceraria continua con l’aiuto di Jack Harlow, reduce dalla hit What’s Poppin’. Accompagnato dall’unica donna del video, in quanto unico interessato a lei, egli consegna nella cella di Lil Nas X un tomo intitolato “Book of Montero”, nel quale il rapper trova un martello per scavare un tunnel. Per nasconderlo alle guardie usa un poster, sulla falsariga di Le Ali Della Libertà, che naturalmente non raffigura un’avvenente attrice donna. “I don’t fuck b*tches, I’m queer”, proclama fiero Lil Nas X nella prima strofa di Industry Baby. Il poster raffigura la controversa esibizione ai BET Awards in cui il cantante ha baciato un ballerino maschio, e le auto-citazioni non finiscono qui.

Il ragazzo sfoggia anche i suoi Grammy Awards, che decorano la sua cella. Ne ha vinti due nel 2020, entrambi per Old Town Road, e bastano quelli a far capire che non intende andare da nessuna parte, checché si dica di lui e del suo orientamento sessuale. Accusato di corrompere i bambini, di fare della sua omosessualità il nucleo del suo personaggio, di usarla come marchetta per vendere, non batte ciglio e risponde come si deve su Twitter. “Ogni volta che leggo un commento che dice “abbiamo capito, sei gay” divento più gay del 10%”. E Industry Baby è solo l’ultima delle sue vittorie.

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