Il Pianeta proibito: la riscoperta della settimana

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Facciamo un bel salto indietro nel passato. Sono gli anni cinquanta e in America cresce la paura nei confronti della minaccia Russa. È incominciata la guerra fredda e tutti sono in paranoia per una possibile guerra nucleare. In questo contesto vengono prodotte innumerevoli pellicole cinematografiche di genere fantascientifico che diventano metafore di tale paura. Il terrore per un nemico minaccioso e insidioso. Nel mare di stravaganti e geniali prodotti , uno dei titoli più iconici ed imperdibili di quest’epoca ormai lontana è senza dubbio Il Pianeta Proibito. Un film interessante se visto con il giusto sguardo. Perchè è un film emblematico di un epoca storica precisa. Il Pianeta Proibito è il simbolo di un cinema creativo e fantasioso che è difficile ritrovare oggi. Nonostante sia invecchiato parecchio, rendendo la visione un po’ difficoltosa per lo spettatore contemporaneo, è un film curioso e ricco di fascino che merita di essere riscoperto.

Il Pianeta proibito : simbolo di una creatività d’altri tempi

Gli anni cinquanta erano anni dove la fantasia post bellica si faceva effervescente. Paure e sogni, incubi e illusioni ribollivano nelle menti dei creativi nel mondo del cinema. Erano anni in cui le pellicole cinematografiche erano in grado di tirare fuori il coniglio dal cilindro. Con pochi mezzi e tanta genialità venivano realizzati film con idee e soluzioni creative senza precedenti. Il Pianeta Proibito può essere preso a simbolo di questa frizzante e geniale inventiva. Scenografie folli, colori accesi e sgargianti, tecnologie assurde e fuori dagli schemi. Mezzi per effettuare viaggi interplanetari. Ne Il Pianeta Proibito c’è tutto questo. È un film che oggi appare pieno di ingenuità e che è forse invecchiato male. Ma è il simbolo di una creatività ed un immaginazione mai vista prima e ripetuta raramente. Era un epoca dove c’erano ancora molte cose da scoprire. E la fantascienza sognava. Ma ci faceva anche paura. Una duplicità che si ritrova ne Il Pianeta Proibito.

Il pianeta Proibito : Sogni e paure del progresso tecnologico

Il punto de Il Pianeta Proibito è una riflessione sul progresso scientifico. Questa pellicola ci mostra due facce della fantascienza. Da un lato è un genere che fantastica sulle infinite possibilità del progresso umano e scientifico. Il film è rimasto nella storia del cinema per Robbie, il robottino servitore. Un prodigio della scienza, il primo a riportare le tre leggi di Isaac Asimov nel cinema. L’automa de Il Pianeta Proibito incarna il sogno dell’uomo moderno. Una visone positivista della vita, che è considerato un viaggio roseo verso un continuo progresso. Ma poi c’è l’altra faccia della medaglia. Le paure che derivano dal progresso stesso. Un progresso che può essere distruttivo e fatale. Una visione pessimista figlia di Nagasaki ed Hiroshima. Il Pianeta Proibito è allora un saggio di un epoca che viaggiava tra sogni ed incubi.

Conclusioni

Il Pianeta Proibito è una pellicola che merita una riscoperta. Nonostante sia un prodotto vecchio e forse inadatto ai ritmi frenetici dell’epoca moderna. Vale la pena recuperarlo. Perchè ci racconta tanto. Diventa l’emblema di un cinema dalla creatività irripetibile. Il simbolo di un epoca dove gli uomini sognavano di un progresso infinito e positivo. Ma anche di un epoca dove serpeggiavano paure e dubbi sulla società stessa. Inoltre è un film con un fascino irresistibile. Ha un ritmo molto lento ed è forse eccessivamente verboso. Ma possiede scenografie e soluzioni estrose ed estremamente originali. Troverete ne Il Pianeta Proibito una creatività che ormai non esiste più.

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