Il piacere dell’onestà
Al Franco Parenti di Milano sarà sul palco il Piacere dell’onestà di Pirandello. Per Carlo Giuffrè, il maestro di Agrigento era il re indiscusso del teatro italiano. Pirandello è forse il personaggio che meglio rappresenta il teatro italiano e non solo. Un autore, non dimentichiamo premio nobel per la letteratura, che come tutti i grandi maestri, ha avuto la capacità di analizzare e rappresentare messaggi da cui trarre un insegnamento. Il teatro è sicuramente una terapia, perché permette di accostarsi ad analisi sulla società e sull’animo umano che possono essere comparate nei secoli dei secoli.
Al teatro Franco Parenti di Milano torna infatti in scena un classico del maestro siciliano, che ha sempre antropologicamente, a volte ironicamente, spesso criticamente, interpretato la cultura della sua terra. Il Piacere dell’onesta per la regia di Liliana Cavani, che non ha bisogno di presentazioni, sarà in scena dal 2 al 12 maggio, con due famosi nomi del teatro e non solo: Geppy Gleijeses e Vanessa Gravina. Recitano con i due bravi attori: Leandro Amato, Maximilian Nisi, Tatiana Winteler, Mimmo Mignemi, Brunella De Feudis. Cavani torna a dirigere Gleijeses, dopo l’ottima esperienza con la rappresentazione di Filumena Marturano di Eduardo. Produce la rappresentazione Gitiesse Artisti riuniti, in coproduzione con Fondazione Teatro della Toscana.
Sinossi
Lo spettacolo della durata di 140 minuti, è una rivisitazione fedele, della commedia in tre atti di Pirandello, che il maestro di Siracusa scrisse nel 1917. Lo spettacolo narra la vicenda di Angelo Baldovino (Geppy Gleijeses), forse un mediocre, come direbbe Flaubert, che accetta di “maritarsi” per denaro, l’amante incinta, Agata (Vanessa Gravina), di un nobile già sposato.
L’accordo iniziale tra i due novelli sposi è chiaro. Entrambi continueranno la propria vita passata, senza interferenze. Le cose però andranno diversamente. Angelo prenderà molto seriamente il suo ruolo di marito e quello nuovo di padre di un innocente nascituro. Il sentirsi finalmente utile a una nobile causa gli fa scoprire appunto il piacere dell’onestà, suscitando l’ira e la cattiveria dell’amante di Agata. La bontà d’animo di Angelo conquisterà il cuore della donna o Agata continuerà la sua relazione clandestina con il nobile, che non le può garantire un futuro? Pirandello si chiede: “Chi è veramente il mediocre?”
Lasciamo agli spettatori la risposta che si scoprirà sul palco.
Anche in quest’opera tornano i temi cari a Pirandello: chi siamo veramente, come appariamo e come ci vediamo? Ne Il piacere dell’onestà l’attenzione è concentrata sul gioco delle maschere, che spesso, se non ci conosciamo, sono celate pure a noi stessi. In questo caso il mediocre, motivato dagli eventi, si rivela di fatto un onesto; mentre il nobile rispettato dalla comunità è caratterialmente l’esatto contrario, infimo, falso e calcolatore.
Scriveva Gramsci, nel periodo in cui si occupò di critica teatrale, a proposito di Pirandello e de Il piacere dell’onestà: “C’è nelle sue commedie uno sforzo di pensiero astratto che tende a concentrarsi sempre in rappresentazione, e quando riesce, dà frutti insoliti nel teatro italiano di una plasticità e d’una evidenza fantastica mirabile. Così avviene nei tre atti de “Il piacere dell’onestà”.
Per informazioni e prenotazioni: www.teatrofrancoparenti.it
Link: https://www.teatrofrancoparenti.it/spettacolo/il-piacere-dellonesta/
Link: https://www.periodicodaily.com/parole-io-melanconia-identita/