Il nuovo volto della musica classica

Dagli Stati Uniti D'America arriva una nuova dimostrazione

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il nuovo volto della musica classica

Novembre. Tempo di cambiamenti. Di nuovi timori, di nuove sensazioni. La malinconia sta prendendo la meglio su molte persone. I professionisti di numerosi mestieri. A causa dei tempi che corrono, è necessario reinventarsi. Chi per dovere, e chi semplicemente per sopravvivere a quest’epoca storica. Anche la musica sta cambiando, in senso letterale. La cultura musicale sta risentendo dell’attuale crisi, e tanti musicisti si trovano in difficoltà. Il nuovo volto della musica classica, porta su di sé un’espressione ombrata, che nasconde un mix di rabbia e speranze.

Qual è il nuovo volto della musica classica?

Quando si parla di pop, rock, o metal, è facile attirare l’attenzione di una grande fetta di popolazione. Al contrario, il nuovo volto della musica resta nascosto in una nebbia difficile da scansare. In generale, possiamo affermare che quello classico è un genere di nicchia. Non tutti ritrovano la bellezza in questo stile, spesso troppo complesso e poco immediato da abbracciare. Eppure, i musicisti ci provano di continuo a trasmettere la maestosità di quest’arte. Il nuovo volto della musica classica è composto da concerti svolti via zoom, eseguiti da artisti dal viso semicoperto. Sebbene quella di trasferire il lavoro sul web da una parte sia una trovata geniale, dall’altro porta con sé alcuni effetti collaterali. A breve, grazie a un esperto del settore tutto ciò sarà visibile su Youtube.

Nel cuore della capitale statunitense, il critico musicale Michael Andor Brodeur ha assistito a un concerto a Capitol Hill, quartiere di Wahsington. La particolarità dell’evento, chiamato “Spaced Out”, ossia “distanziati”, è la totale assenza di pubblico. Nessuno, a parte l’esperto, era presente al concerto. <<L’assenza del pubblico sottrae all’esecuzione una parte fondamentale. Si crea un’assenza d’equilibrio, si sommano le domande senza risposta>> Afferma Michael Andor Brodeur. Così appare il nuovo volto della musica classica. Un grosso punto interrogativo situato sulla faccia di chi con quell’arte ci vive. L’evento, messo in atto nella St. Mark’s Episcopal Church, una delle chiese principali di Washington, ha donato all’unico spettatore presente un senso di onore misto a malinconia. Di certo, non capita tutti i giorni di partecipare a un concerto tutto per sé. Tuttavia, qualcosa mancava. Era come se quelle mascherine chirurgiche che ci coprono il volto, fossero state poste sulle note eseguite dai musicisti.

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