Il Glam Rock vissuto in 10 imperdibili dischi

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Il Glam Rock

La nuova generazione, si è abituata a credere che il Glam Rock, sia una questione di stile. Un fatto di moda e make-up miscelati insieme. Quindi di sola apparenza. È bene capire, invece, che si tratti di musica pura e non di un banale travestimento.

Che cos’è il Glam Rock?

Reduci forse, delle tante apparenze di Achille Lauro, nel suo impeccabile abito di scena ed il trucco sempre presente, si ha ancora un’idea sbagliata di ciò che davvero è il Glam Rock. Si tratta, infatti, di classico rock’n’roll rivisitato mediante le tecnologie di registrazione degli anni ‘70. Da questo si può ben capire che non si tratti di genere personale, né di orientamento sessuale. Assolutamente no! Si tratta di musica. Musica dal punto di vista del suono, delle parole e dello stesso ritmo. Toglietevi quindi dalla testa che il Glam Rock sia un fatto di stile, perché è tutta un’altra musica. Nel senso letterario della parola. Se il concetto adesso vi risulta decisamente andare in un’altra direzione, vi proponiamo dieci dischi che ne hanno fatto la storia del genere. Chiaramente tutti quelli proposti saranno in inglese, perché da lì, tutto ebbe inizio.

David Bowie con “Diamonds Dogs”

Se parliamo di Glam Rock, dobbiamo necessariamente citare, lo scomparso, David Bowie. Nella fattispecie, “Diamonds Dog” è il disco che maggiormente fa comprendere il genere stesso. Il preludio del Punk, nel quale cani diamante dominano il mondo seminando terrore e distruzione. L’euforia del momento dark e gotico è enfatizzato dalla purezza della chitarra che si innalza prepotente, in perfetto stile col clima dell’intero album. I Mott the Hoople, invece, intendevano lasciare indietro anche l’iconico David Bowie con il loro disco “Mott.” Un surrogato di Glam puro che, darà poi il via libera al punk che di fatto, sarà la fortuna di gruppi come “Sex Pistols.” La scrittura del testo è qualcosa di inebriante, frutto di una competizione che, purtroppo, porterà il cantante ad un esaurimento nervoso.

Queen “Sheer Heart Attack”

Sarebbe disfattista per l’intero genere, non citare i Queen. E no, non perché Freddie Mercury amasse vestirsi di tutto punto, mettere la matita sotto gli occhi e dipingersi le unghie di nero. Sebbene poi, durante un’ intervista sorrida di se stesso. La copertina del disco parla al posto dell’intero contenuto. Quattro leggende rock che stanno avendo un attacco di cuore. Il disco è di fatto una serie di innovazioni che, non ci stupiscono affatto da parte loro. Hanno inventato pure, una sorta di Loop Station. Che Marc Bolan, il frontman dei T.Rex, di Glam si intendeva eccome. In “Dandy in the Underworld” risuonano infatti gli spazi delle chitarre, i sintonizzatori e suoni estremamente asciutti da rendere inebriante il Glam Rock. Peccato che il cantante muoia poco dopo l’uscita di tale album.

Ulteriori successi del Glam Rock

Dana Gillespie con “Weren’t Born a Man” è un tripudio di Glam Rock. La propria voce, folk, molto legata al blues, conferisce già estremo glam nel suo LP. Come non ricordarsi di Elton John? È chiaramente impossibile da farsi. Con “A single man” l’artista porterà il glam ad una popolarità estrema, dato che in quegli anni (1978) cominciò il coming out dello stesso cantante. Babe Ruth con “First Base” oltre a mostrare le proprie tutine attillate con la pancia in bella vista, aveva un chitarrista come Alan Shacklock a consolidare le basi per un perfetto Glam Rock. Roxy Music mostra in bella vista Amanda Lear che tiene al guinzaglio una pantera. Ad ogni modo gli effetti speciali dei sintetizzatori caratteri sono l’intero album. Gli Slade, sono l’eccezione che conferma la regola. Un gruppo di colore che faceva letteralmente impazzire i giovani. I Wizzard, erano puro rock e follia, un sound che faceva impazzire ed uno sfondo da far tremare pure i pavimenti.

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