Il berretto a sonagli. Jannuzzo emoziona il Manzoni di Milano

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Il berretto a sonagli
Il berretto a sonagli

Il berretto a sonagli

Il berretto a sonagli è uno dei grandi classici del teatro mondiale, che torna a teatro in questi giorni a Milano. È infatti in scena al Manzoni fino al 27 ottobre. Pirandello e le sue corde, quella civile, quella seria e quella pazza, riappaiono con Ciampa il protagonista della commedia del maestro di Girgenti, interpretato da un naturalissimo e strepitoso Gianfranco Jannuzzo. Con Jannuzzo recita in modo altrettanto naturale e convincente Emanuela Muni, nel ruolo di Beatrice. Gli altri ottimi attori dello spettacolo di Francesco Bellomo, adattato sia da Bellomo che da Moreno Burattini, sono: Alessio di Clemente (Fifi), Rosario Petix (Commissario  Spanò), Alessandra Ferrara (Fana) e Carmen di Marzo (Saracena). La pièce si avvale della partecipazione straordinaria di Anna Malvica.

Il berretto a sonagli
Il berretto a sonagli: una scena

La riflessione di Pirandello

Questa drammaturgia di Pirandello è stata interpretata da famosi attori e riadattata da diversi registi. Ricordiamo la famosa versione in napoletano, su suggerimento dello stesso Pirandello, del grande Eduardo, e anche quella più recente di Sebastiano Lo Monaco.

Sinossi

Nello spettacolo è narrata la vicenda di un marito che pur consapevole dell’adulterio della moglie, in un periodo in cui esisteva il diritto d’onore, accetta per amore la situazione. Unica condizione è quella di conservare il rispetto del paese. Il marito tradito è Ciampa, che lavora come contabile per un ricco signore che ha una relazione proprio con sua moglie. Anche il benestante è sposato, con l’energica, determinata e molto moderna Beatrice. Al contrario di Ciampa, la bella Beatrice non accetta il tradimento del marito e escogita il modo per coglierlo in adulterio con l’amante. Obiettivo di Beatrice è rovinargli la reputazione.

Il berretto a sonagli
Il berretto a sonagli: una scena

Ciampa, che non vuole assolutamente indossare il “berretto a sonagli”, metafora di “cornuto”, ma difendere il suo matrimonio e la sua dignità, costringerà Beatrice a fingersi pazza. Nasce qui la famosa citazione di Pirandello: “Basta che lei si  metta a gridare in faccia a tutti la verità. Nessuno ci crede, e tutti la prendono per pazza”. È questa una condizione che coinvolse direttamente il maestro di Girgenti, premio nobel per la letteratura nel 1934, visto che sua moglie soffriva di gravi disturbi mentali.  

Nella drammaturgia vengono affrontate molte delle tematiche care a Pirandello: la finzione e la verità, il gioco delle maschere, la nostra immagine sociale, quello che siamo e quello che pensiamo di essere.

Il berretto a sonagli. Jannuzzo: “Tutti pupi siamo

Ne Il berretto a sonagli, Jannuzzo, nonostante la splendida forma, è molto convincente nel ruolo dell’uomo tradito, come lo è Muni, provocante e sensuale, nel ruolo della donna tradita. Lo spettacolo per la capacità interpretativa degli attori ha meritato una standing ovation dal pubblico che è rimasto molto colpito dalla naturalezza degli attori. Di fatto è abbastanza difficile che una rappresentazione teatrale riesca a raggiungere una credibilità quasi cinematografica. Cosa che sicuramente deriva da talento e esperienza.

Il Ciampa di Jannuzzo è un personaggio elegante e ragionevole. Non cade nella caricatura del siciliano tradito. È grazie a questa elegante razionalità, ma decisa presa di posizione, che Ciampa riesce a salvare onore e matrimonio, colpevolizzando Beatrice di egoismo. Con il suo gesto, la donna non capisce infatti che distruggerebbe equilibri che a Ciampa (e a tutta la famiglia) vanno bene come sono.

Il berretto a sonagli
Il berretto a sonagli: una scena

Recita Jannuzzo le parole di Pirandello, emozionando il pubblico con grande presenza scenica e pathos:”Pupi siamo. Ognuno si fa pupo per conto suo: quel pupo che può essere o che si crede di essere, e allora cominciano le liti, perché ogni pupo vuole essere rispettato, non tanto per quello che dentro di se crede di essere, ma per la parte che deve rappresentare fuori (…) quel pupo dagli altri lo vuole rispettato.

Ricordiamo poi la scenografia molto curata ispirata alle case eleganti siciliane post Grande guerra di Carmelo Giammello e le musiche di Mario D’Alessandro che riportano alla “sicilianità” dell’ambientazione.

Informazioni e prenotazioni: www.teatromanzoni.it

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