I Pokémon: un franchise che non accenna a finire

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Due settimane fa abbiamo parlato dei Digimon. Oggi esploriamo il franchise “rivale”, e parliamo dei pocket monsters: i Pokémon, naturalmente.

Come nascono i Pokémon?

Il loro creatore, Satoshi Tajiri, in un’intervista ha affermato di aver immaginato “dei veri e propri esseri viventi muoversi avanti e indietro lungo un cavo”. La sua idea si concretizzò già all’inizio degli anni 90, e nel 1996 nacquero i primi videogiochi che contenevano i Pokémon. Ma per quanto queste creature fossero le vere protagoniste, nella serie animata vennero introdotti anche personaggi umani, gli allenatori. Il primo, e senza dubbio il più famoso, era lui: Ash Ketchum.


Digimon dal 2000 i piccoli mostri digitali


Ash e la sua squadra

Come cominciò, lo ricordiamo tutti: Ash ha dieci anni, ed è un aspirante allenatore di Biancavilla. La mattina in cui ai futuri allenatori viene assegnato il primo Pokémon però si sveglia tardi, e giunto al laboratorio del professor Oak non è rimasto che un solo animaletto. Questo è Pikachu, Pokémon di tipo elettrico e particolarmente insofferente alla sfera Poké, luogo dove ogni allenatore conserva i suoi Pokémon fino al momento della battaglia. Inizialmente il rapporto fra i due non è idilliaco, ma nel corso del loro viaggio imparano a fidarsi l’uno dell’altro, e Pikachu resterà il suo migliore amico. A condividere con lui il sogno di diventare allenatore ci saranno due amici, Misty e Brock, quest’ultimo poi sostituito da Tracey. Ed è notizia del mese appena trascorso: Ash ha infine concluso il suo viaggio, dopo ben 25 anni ha realizzato i suoi scopi.

Amici e nemici

Diverse sono le comparse nelle 22 stagioni che vedono Ash come protagonista. Degno di nota è senza dubbio il Team Rocket, formato da Jessie, James e Meowth, corrispettivo ancora più scalcagnato del Trio Drombo di Yattaman (forse chi non è più giovane lo ricorderà). Questi tre improbabili mascalzoni dai capelli colorati hanno un solo ed unico scopo: impadronirsi di Pikachu, per non si sa bene quale motivo. Generalmente è sufficiente una sua scossa per sconfiggerli, facendoli volare lontano: ma la maggior parte delle volte sono loro a riscuotere simpatia, non fosse altro per la loro incrollabile caparbietà. Se invece parliamo di alleati, troviamo una serie impressionante di infermiera Joy e agente Jenny, le prime in uniforme bianca e capelli rosa, tutte uguali l’una all’altra; le seconde in divisa blu d’ordinanza, anch’esse tutte identiche. C’è poi anche un rivale: Gary Oak, nipote del professore, la cui abilità come allenatore è seconda solo alla sua arroganza.

Non solo Ash Ketchum

Ad un certo punto del suo viaggio Ash si separa da Misty e Tracey e prende con sé due nuovi compagni, Vera e il fratello Max. In seguito si aggiungeranno nuovi personaggi, ma come possiamo immaginare nessuno di questi lascerà veramente un segno nei fan del franchise. Bisogna pur considerare che il protagonista è sui nostri schermi da più di un ventennio: non è poco, per un personaggio immaginario.

Pokémon vs Digimon: le differenze

Come abbiamo già visto nello scorso articolo, i due franchise sono molto diversi e la rivalità esisteva solo in ragione della fascia oraria, su canali diversi, in cui erano mandati in onda. I mostri digitali e quelli tascabili sono infatti entità ben distinte, e non solo perché i nomi dei primi terminano sempre in -mon.

Evoluzioni e digievoluzioni

La prima differenza salta all’occhio: i Pokémon vivono nelle Sfere Poké fino al momento della battaglia, mentre i Digimon sono liberi, come animali domestici. Ogni Tamer può avere un solo Digimon come compagno, mentre gli allenatori di Pokémon possono avere potenzialmente una squadra infinita. I Digimon possono parlare in maniera fluente (a meno che non siano a livello Baby), mentre i Pokémon pronunciano soltanto il loro nome. Cosa ben più importante, le evoluzioni: quando un Pokémon evolve rimane nella nuova forma in maniera permanente, e anche il suo carattere può cambiare. I Digimon invece possono digievolvere alla bisogna e poi regredire a livello Campione, o addirittura Baby in caso di battaglia particolarmente impegnativa. Infine, in origine i Pokémon contavano solo 151 specie, mentre oggi sono saliti a 890: il numero dei Digimon non è conosciuto.

Il merchandise

Il piccolo Pikachu è diventato di fatto il simbolo dell’intero franchise, e possiamo ritrovare il suo musetto giallo su ogni articolo di merchandise. Questo comprende qualsiasi cosa: articoli per la scuola, abbigliamento, il gioco di carte collezionabile, gli album di figurine (chi vi scrive ne ha contati quattro solo nei primi anni), insomma, tutto quello che può venirvi in mente. Quanto ai videogiochi, i titoli usciti finora sfiorano la trentina, e l’ultimo è stato annunciato lo scorso anno: si tratta di Pokémon Scarlatto e Violetto.

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