I mille volti di Joker: l’ultimo è quello di Joaquin Phoenix

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Nato dalla fantasia di Bob Kane, Bill Finger e Jerry Robinson il personaggio di Joker fa la sua prima comparsa nel vol. 1 di “Batman” nel 1940. Da quel giorno il mondo dei comics prima, e dei cine-comics poi, non è stato più lo stesso. Le versioni cinematografiche del Joker sono ormai innumerevoli e ogni attore che lo ha interpretato ha lasciato un’impronta indelebile nell’immaginario comune. Oggi tocca a Joaquin Phoenix prestare volto ed interpretazione a questo immortale personaggio in “Joker” di Todd Philips (regista della trilogia di “Una notte da leoni”). La pellicola sbarca al Festival del Cinema di Venezia oggi. In tanti a chiedersi se sarà all’altezza delle aspettative, visti i precedenti cinematografici del nemico numero uno di Batman, ispirato anche all’interpretazione data da Conrad Veidt al personaggio di Gwynplaine nel film muto del 1928 “L’uomo che ride”.

Le prime apparizioni di Joker al cinema

La prima volta sullo schermo per Joker è stata segnata dal film “Batman” (1966) di Leslie H. Martinson, dove è Cesar Romero ad interpretare il Joker. Lo stesso attore ne ha vestito i panni nell’omonima serie tv di cui era l’antagonista più ricorrente con 19 episodi a fronte di tre stagioni.

Indimenticabile ed amatissimo è però il secondo Joker cinematografico: quello di Jack Nicholson. L’attore americano ha infatti dato vita ad una delle versioni di Joker che sono entrate nella storia. Il film di Tim Burton “Batman” (1989) ha fatto del suo antagonista uno dei più amati e meglio riusciti della storia dei cinecomics. Nicholson, dopo aver battuto Tim Curry, David Bowie, James Woods e Robin Williams nella carica per il ruolo, è entrato nel Guinness dei primati come attore più pagato della storia per una singola performance. Nicholson aveva infatti pattuito uno stipendio non fisso bensì in percentuale rispetto agli incassi, i quali furono stratosferici. Al fianco di Nicholson nella pellicola, Micheal Keaton e Kim Basinger.

“Il cavaliere oscuro” ed il compianto Heath Ledger

L’interpretazione che ha segnato gli anni duemila è però una ed una sola: quella di Heath Ledger nella trilogia del “Cavaliere oscuro”. I tre film firmati Christopher Nolan hanno infatti segnato un prima ed un dopo nella storia della DC Comics e del cinema mondiale. Empire Magazine ha infatti descritto il Joker di Ledger come il terzo più grande personaggio cinematografico di sempre. Le movenze, la voce e il corpo di Ledger hanno caratterizzato perfettamente la follia, la genialità e l’innegabile carisma di uno dei villain più amati di sempre. L’interpretazione, non a caso, è valsa all’attore un Oscar come miglior attore non protagonista, ottenuto postumo agli Academy del 2009, in seguito alla morte di Ledger, avvenuta proprio nel 2008, anno di uscita del “Cavaliere oscuro”. Il film è il secondo della trilogia composta da “Batman Begins” (2005) e da “Il cavaliere oscuro – Il ritorno” (2012).

Gli ultimi anni

La serie tv “Gotham”, andata in onda per la prima volta nel 2014 e ormai giunta alla quinta stagione, vede come interprete Cameron Monaghan, che interpreta una sorta di omaggio al personaggio, visto che la DC ha posto il veto di chiamarlo con il nome ufficiale.

La versione cinematografica più recente del Joker è invece quella di Jared Leto che ha recitato nel film di David Ayer “Suicide Squad” (2016) al fianco di Margot Robbie nel ruolo di Harley Quinn. L’accoglienza della pellicola da parte della critica è stata generalmente negativa e, dopo un’iniziale incuriosita accoglienza, il Joker di Leto si è trovato schiacciato dal peso della monumentale interpretazione di Ledger e la sua versione sta già venendo sostituita dal nuovo Joker di Phoenix. Il futuro Leto all’interno della DC è infatti incerto, schiacciato dal peso dei passati e dei futuri Joker. Per il momento aspettiamo con ansia l’arrivo di questa nuova versione, accolta oggi al Lido, che Phoenix descrive come “non riferita a nessun’altra” e “con un approccio completamente nuovo”. Il film, argomento di punta di questa giornata di Festival, sembra infatti aver più che convinto la stampa che lo ha calorosamente accolto.

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