Huntik: l’avventura d’animazione made in Italy

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Avete mai sentito il nome Huntik? No? Forse sì, ma non sapete collocarlo a molto di preciso. Riscopriamolo insieme.

Chi si ricorda di Huntik?

Agli inizi degli anni 2000 un artista italiano, Iginio Straffi, decise di creare un gruppo di fate con caratteristiche peculiari, ognuna diversa dall’altra: intitolò la sua opera Winx Club. Visto il successo di quella serie, ne realizzò altre: una era Monster Allergy, l’altra Huntik – Secrets & Seekers. Ora vi dice qualcosa di più, vero?


Winx Club le fate moderne parlano italiano


Un fantasy all’italiana

Se vogliamo essere proprio precisi, Huntik è una produzione italo-canadese, ma la mano era sempre la sua, quella di Iginio Straffi. Come spesso capita in questo tipo di serie, l’antefatto risale all’inizio del mondo, con un gruppo di entità malvagie chiamate i Nullificatori. Gli uomini li combatterono con l’aiuto di potenti titani, provenienti dal mondo Huntik: portati sulla Terra da lord Casterwill, formarono una squadra chiamata i Cercatori. Con l’avanzare dei secoli i titani si nascosero in più angoli remoti del mondo, in attesa di nuovi Cercatori. La Fondazione Huntik, fondata da un ramo della famiglia Casterwill, aveva proprio il compito di formare una nuova squadra e ritrovare i titani.

L’inizio di tutto e i personaggi

Nel primo episodio facciamo la conoscenza di quello che diventerà il nostro protagonista, lo studente Lok Lambert. Il ragazzo trova un diario appartenuto al padre, Eathon, scomparso da dieci anni: viene così a conoscenza della leggenda, e che il genitore era un Cercatore. Braccato dall’Organizzazione, un gruppo di Cercatori malvagi, intraprende la stessa carriera con l’aiuto di Sophie Casterwill, sua compagna di classe e discendente di lord Casterwill; Dante Vale, il miglior Cercatore della Fondazione; e Zhalia Moon, agente sotto copertura dell’Organizzazione. Per un po’ quest’ultima farà il doppio gioco, salvo innamorarsi di Dante e pentirsi.

Da una città all’altra

Una delle peculiarità di questa serie non sono solo i personaggi, o il fatto che sia per la gran parte una produzione italiana. Ognuno dei quattro Cercatori possiede un numero variabile di titani, che riesce a risvegliare viaggiando per tutta Europa tra Venezia (dove studiano Lok e Sophie), Londra, Parigi, Praga e altre città. Le ambientazioni sono quindi una parte importante dell’opera, insieme ai personaggi e ai legami che si sviluppano un episodio dopo l’altro.

Dalla tv a Rainbow Magicland

Sono state realizzate solo due stagioni, in collaborazione con Rai Fiction, ognuna di 26 episodi, anche se il finale della seconda rimane aperto. Ma Huntik ha ottenuto ben di più: un’attrazione a tema nel parco di Roma Valmontone Rainbow Magicland, chiamata Huntik Dark Ride. Inoltre, come anche nel caso del manga Yugi-Oh, è stato realizzato un gioco di carte collezionabili ispirato alla serie. Ci troviamo quindi di fronte ad un prodotto di qualità, ma che forse è stato mal gestito dalla tv italiana, che lo ha mandato in onda soltanto due volte: su Rai 2 nel 2009 e su Rai Gulp nel 2011. Se siete curiosi, quindi, forse è ora di dargli una seconda possibilità.

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