Hollywood in bilico: le maestranze minacciano lo sciopero

International Association of Theatrical Stage Employees ha annunciato uno sciopero che rischia di bloccare temporaneamente numerosissimi set negli USA

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Hollywood

E’ guerra aperta ad Hollywood. La manodopera del settore ha deciso finalmente di puntare i piedi imponendosi attraverso il sindacato. All’ unanimità i membri della International Association of Theatrical Stage Employees hanno incaricato il proprio Presidente di indire uno sciopero. Una chiusura che porterebbe al blocco temporaneo di centinaia di set cinematografici e televisivi in tutti gli Stati Uniti. Dopo il periodo di crisi vissuto durante l’emergenza sanitaria, lo stop delle produzioni potrebbe portare ad un decisivo aumento dei costi, quindi conseguente crollo dei guadagni complessivi. E’ il primo sciopero nei 128 anni di esistenza dell’ organizzazione che ha il compito di tutelare i lavoratori “invisibili” dello spettacolo.

Lavoratori nell’ ombra?

L’astensione al lavoro è stata votata dal 98,7% che rappresentavano oltre il 90% degli iscritti all’ International Association of Theatrical Stage Employees. L’obiettivo è quello di rafforzare la posizione dell’ organizzazione e il suo ruolo negli equilibri hollywoodiani. Le richieste dei sindacati prevedono: meno ore sui set, nuove scale salariali (che tengano in considerazione anche in lavoro in produzioni streaming) e stabilità di fondi pensione. Parliamo di occupazioni che si adeguano prevalentemente ai tempi delle produzioni, mettendo in “secondo piano” la vita personale e privata dei suoi lavoratori. Uno sciopero che punta a risvegliare le istituzioni ma soprattutto a smuovere qualcosa dal punto di vista etico e morale.

Hollywood in bilico

Hollywood: una inevitabile provocazione

Matthew Loeb, Presidente dell’ Association of Theatrical Stage Employees si è molto speso sul tema. “Hanno votato per una migliore qualità della vita e per la sicurezza e la salute di chi lavora nell’industria dello spettacolo: vogliono poter godere di una pausa pranzo, sonno adeguato, e il fine settimana da passare con le famiglie. E per chi è al fondo della scala retributiva, un salario in linea col minimo garantito” ha dichiarato. Ad opporsi alle richieste dell’associazione c’è l’Alliance of Motion Picture and Television Producers sindacato rappresentante degli studi. Le richieste dei lavoratori secondo le major sembrano essere troppo grandi ed onerose.


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Un possibile sciopero potrebbe smuovere qualcosa poichè causerebbe ritardi nelle produzioni e nelle uscite televisive e cinematografiche. Obiettivo dell’associazione è quella di riuscire a riaprire le discussioni e cercare un punto d’ incontro tra lavoratori e major. Dal post- crisi sanitaria la richiesta di lavoratori nel settore del cinema e della tv è aumentata a dismisura. Indire uno sciopero manderebbe inevitabilmente in crisi l’ intera macchina produttiva. Hollywood, finalmente, sembra accorgersi di maestranze che, fino a questo momento, erano sempre state invisibili.

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