Halestorm: A tutto Rock nell’album “Vicious” – Recensione

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Penso che tutti possiamo essere d’accordo sul fatto che quando gli Halestorm hanno annunciato il loro nuovo album Vicious  e pubblicato il primo singolo “Uncomfortable”, ci aspettavamo tutti un album heavy metal. Bene, posso assicurarvi che questo in parte è vero, ma il significato dietro al titolo del nuovo lavoro discografico del gruppo della Pennsylvania è più profondo di una descrizione del suo suono.

Sesso, droga e rock and roll non sono una novità per gli  Halestorm, uno dei gruppi moderni più importanti del rock. La frontwoman Lzzy Hale è sempre stata molto espressiva come musicista e compositrice, sia nelle sue canzoni sia in come si presenta in generale al pubblico. Frequentemente coinvolge i suoi fans attraverso i suoi social media mettendosi a nudo senza nascondere nulla. Ma quando si è trattato di scrivere questo quarto disco, in qualche modo è riuscita a scavare ancora  più a fondo .

Vicious vuole essere il più grezzo e reale possibile. Si tratta di spingere i confini di ciò che è considerato normale e appropriato. All’interno dell’album si parla di donne e dei loro desideri sessuali uguali ai desideri degli uomini. SSi tratta di donne aperte sui loro desideri sessuali tanto quanto gli uomini. Si parla di come le persone diventano fredde e dell’essere se stessi ed i testi di Lzzy parlano di questi argomenti in modo approfondito.

Il primo brano “Black Vultures” si apre con un urlo ruggente ed un suono di chitarra che martella fino a quando non alzerai il volume dello stereo. “Skulls” inizia con un versetto simile al rap, poi esplode in un sound metal fino ad arrivare al ben noto brano caos di metallo fino a quando non abbiamo il ben noto “Unconfortable” brano che è stato stabile nella Top 10 della classifica Rock di Billboard. Queste prime tre canzoni agiscono un pò come uno spartiacque prima che inizi ad espandersi un pò di più nella melodia.

“Do Not Disturb”, l’ultimo singolo estratto dall’album e “Conflicted” hanno una trama che riguardano la tensione sessuale, mentre “Buzz” e “Painkiller” parlano della dipendenza dalla lussuria. “Killing Ourselves to Live” è senza dubbio uno dei brani migliori dell’album dove Lzzy  fa esplodere la sua voce in un feroce assolo all’interno di una emotiva melodia.

“White Dress”, narra la storia di quelle donne che si vantano di essere diverse e non conformi alle opinioni della società sulla femminilità. L’essere oscuro e misterioso è tanto bello quanto essere leggero e innocente. La traccia che dà il titolo all’album “Vicious”si concentra sulle esperienze distruttive che sopportiamo nella vita e che ci trasformano in individui più forti.

“Heart of Novocaine” e “The Silence” esplorano due tipi molto diversi di relazioni. Il primo è un doloroso viaggio nella memoria di coloro che sono stati protagonisti in relazioni dove il rapporto emotivo è stato violento ed il testo del brano parla di quando sia difficile aprirsi di nuovo dopo essere stati feriti. “The Silence”, la traccia che chiude il disco, riflette nostalgicamente un giovane amore. Entrambi sono i punti salienti del disco in quanto sono brani acustici, ponendo un’enfasi molto più ampia sulla voce di Lzzy. Voto 4/5

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