H.E.R., conosciamo la vincitrice degli Oscar

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Conosciamoo H.E.R.

Dopo aver conquistato un Oscar per Miglior Colonna Sonora, è ora per H.E.R. di farsi conoscere anche nel mondo mainstream. Conosciamo da vicino la cantante della potente I Can’t Breathe.

Chi è H.E.R.?

Fino alla scorsa notte quasi nessuno la conosceva al di fuori dei circoli strettamente R&B. Ma a partire dalla passata notte degli Oscar diventa sempre più chiaro che di H.E.R. si parlerà sempre di più. In competizione con l’ottimo lavoro di Laura Pausini – già reduce di Golden Globe per la sua Seen (Io Sì) – è lei la vincitrice dell’Academy Award per Miglior Colonna Sonora. E non poteva essere altrimenti, perché I Can’t Breathe è un manifesto politico ed emotivo che trascende ben oltre il mondo e il messaggio del film a cui è correlato. H.E.R., già attiva politicamente, ha parlato per tutto il paese: ed è stata ascoltata, oltre che vista. 

Al secolo Gabriella Wilson, H.E.R. rappresenta da anni una pietra miliare nell’R&B moderno: nonché una capostipite della tendenza chill che caratterizza da anni la sua scena. Erede di muse come Solage Knowles, Janet Jackson, Alicia Keys e Aaliyah, la cantante combina il mondo più elettronico del rhythm & blues con una mentalità moderna. Sensibilità elettronica, indie e sempre curiosa – non a caso una favorita della scena indie. I suoi album all’attivo sono due, H.E.R. e I Used to Know Her, suddivisi a loro volta in sottosezioni di minor lunghezza. 

La voce del dolore, I Can’t Breathe

E con una traccia come I Can’t Breathe, H.E.R. ha tutte le carte in regola per farsi sentire ancora. La canzone è un grido di battaglia e d’ascolto, mai violento ma risentito e stanco, per il dolore della comunità nera dinnanzi alla brutalità statale e della polizia. E non a caso si tratta della colonna sonora di Judas and The Black Messiah, film dedicato alla figura di Fred Hampton, fondatore delle Pantere Nere d’America. La melanconia della canzone, mescolata alla performance di Daniel Kaluuya come protagonista, racconta un’esperienza collettiva ancora troppo ignorata. 

La corrente R&B del momento è morbida, rilassata e atmosferica, con un occhio per l’introspezione e la sensualità. Collapsed In Sunbeams di Arlo Parks è l’album dell’anno, seguito con certezza dai ritorni di Jorja Smith e Doja Cat. Sulla classifica singoli dominano Good Times di SZA, Telepatia di Kali Uchis e No More Parties della figlia d’arte Coi Leray. In una scena emergente sempre più variegata e aperta ai nuovi talenti, è il momento per H.E.R. di farsi conoscere e conquistare la sua posizione sulla cima della classifica. 

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