Gomorra 4: Ciro torna, ma dietro la telecamera

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Dopo il successo per il ritorno dei clan napoletani, Gomorra continua la sua strada con l’uscita, lo scorso venerdì 12 aprile, degli episodi cinque e sei in onda su Sky Atlantic.

Due episodi che per gli appassionati della serie valgono più di qualunque altro, a prescindere dai fatti raccontati. Fatti che continuano comunque a lasciare lo spettatore intrappolato in un vortice di intrighi e di complotti. Insomma, due episodi che a modo loro ci riportano alle origini, a quando a governare la scena non era Sangue Blu o Donna Patrizia, ma Ciro l’Immortale.
Questa volta però Ciro quelle azioni le governa alla lettera prendendo in mano la regia. È Marco d’Amore infatti il regista degli episodi cinque e sei della quarta stagione di Gomorra, in quello che lui stesso su Instagram definisce “il mio battesimo di fuoco”.

In un breve post scrive: “Vale la pena vivere per osare, per sentire il sangue pompare forte nelle vene, per spezzarsi il fiato al brivido del rischio. Ho sempre fatto così, così continuo a fare. Grazie a chi in questi tempi bui di inquisizione e sospetto ha riposto in me quella cosa magica che è la fiducia. Grazie alle compagne e i compagni di viaggio, vi sarò grato per sempre.”

La regia di Marco d’Amore è una regia chiara, lineare ma al tempo stesso impregnata di azione e di quel pathos che sembrava non trovare più la via per il pubblico.

Ciro alla regia
Marco d’Amore alla regia degli episodi cinque e sei della quarta stagione di Gomorra in onda su Sky Atlantic

Dopo quattro episodi incentrati sulla vita dei singoli componenti dei clan di Napoli, il crimine torna a mescolarsi, torna ad essere vissuto. In meno di un’ora si torna a fare i conti ognuno con i propri errori e il proprio sangue. Perché, se non era facile convivere in armonia tra i “vecchi” e i “giovani” clan sotto la guida dei Savastano; oggi lo è ancora meno, specialmente quando la frattura di quel patto iniziato sei episodi fa sembra essere ormai completamente insanabile.

Ma prima di iniziare questo capitolo abbiamo imparato a conoscere Donna Patrizia. L’abbiamo vista sotto ogni suo aspetto e segreto. Ci hanno mostrato che non è facile come sembra, che non è questione di abitudine, che anche loro sono donne e uomini racchiusi in una voragine di male da cui non è facile uscire e in cui bisogna dimostrare di essere ciò che non si è per poter sopravvivere. Abbiamo conosciuto entrambe le facce di Donna Patrizia, forse proprio per riuscire a starle accanto con il passare degli episodi.

Con lei abbiamo riscoperto poi un’altra grande donna: Azzurra Savastano, moglie del grande boss. E proprio per mantenere alto il nome e il ruolo acquisito non si è fatta troppi problemi nel dimostrare a suo marito e al mondo che quel posto se lo merita e che è disposta a tutto pur di mantenerlo.

Quello di Gomorra 4 sta diventando dunque un mondo sempre più evoluto, in una disperata corsa all’occasione migliore, al business più grande, al modo più veloce ed efficace per fare soldi.
Gomorra non è più solo delle piccole piazze di Napoli, Gomorra è uscita, si è ampliata ed è arrivata nella Londra di Gennaro.
Ed è così che accanto all’appalto di quello che dovrà essere il nuovo aeroporto di Napoli, troviamo la storia di due ragazzini in lotta per la fama e l’eccitazione di un po’ di soldi. Troviamo gli affari più “prestigiosi” accanto alla lotta per la sparizione dell’ultimo carico di droga. Troviamo la nascita di una nuova famiglia a discapito di un’altra, una lotta per il potere intrisa nella lotta di sangue.
Tutto si mescola, tutto si unisce, tutto serve per rendere Gomorra sempre più complessa e perfettamente intrigante.

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