Giovanni Truppi- Tuo padre, mia madre, Lucia: canta Napoli

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Nella 72 edizione del Festival di Sanremo Giovanni Truppi interpreterà la sua canzone Tuo padre, mia madre, Lucia. Nato e cresciuto a Napoli inizia a suonare il pianoforte all’età di 7 anni per poi, in adolescenza, affiancarvi la chitarra elettrica (appresa da autodidatta). L’Autore registra anche le tracce di chitarra elettrica e pianoforte, mentre le parti di batteria sono create, arrangiate e registrate da Marco Buccelli.


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Giovanni Truppi: gli inizi

Giovanni Truppi è un polistrumentista nato a Napoli nel 1981. Fa il suo esordio nel 2009 con C’è un me dentro di me (CinicoDisincanto/CNI), seguito nel 2013 da Il Mondo è come te lo metti in testa (I Miracoli-Jabajabamusic/Audioglobe) e nel 2015 dal self titled Giovanni Truppi (Woodworm/Audioglobe). Nel 2015 è ospite del Premio Tenco, dove riceve il Premio Nuovo Imaie per la migliore interpretazione. Ha collaborato con Antonio Moresco per la scrittura della canzone Lettera a Papa Francesco I ed ha partecipato come chitarrista alle registrazioni dell’ultimo disco di Edda. Nel corso del 2014 ha progettato e costruito un proprio pianoforte Unico al mondo, ottenuto modificando un piano verticale. Il risultato è uno strumento dalle dimensioni inferiori allo standard, smontabile ed elettrificato tramite una serie di pick-up che permettono di amplificarlo.

I concerti Europei e il Cinema

Tra il 2013 e il 2016 è stato protagonista di un lungo tour di circa 300 concerti, con la sua band e da solo. Alla vigilia di un tour conclusivo col suo pianoforte tascabile che toccherà Europa e L’Italia, Truppi registra in presa diretta le canzoni più emozionanti del proprio repertorio, proponendole in versione per piano e voce. Solopiano annovera in scaletta sette brani estratti dai suoi tre dischi, più un inedito per un totale di otto tracce che rappresentano l’essenza della sua scrittura. Nel 2017 ha ricevuto il Premio Nuovo Imaie per la migliore interpretazione al Premio Tenco. Truppi è stato candidato ai Nastri D’Argento per la migliore canzone originale per “Amori che non sanno stare al mondo”, brano composto per l’omonimo film di Francesca Comencini (Fandango 2017). Truppi ha inoltre scritto “La Domenica”, brano che fa parte della colonna sonora e del testo dello spettacolo teatrale Il cielo non è un fondale della compagnia Deflorian/Tagliarini.

Gli ultimi lavori di Giovanni

A gennaio 2019 esce il singolo “L’unica oltre l’amore”, brano che anticipa il nuovo album di inediti “Poesia e civiltà”. Nel gennaio 2020 l’artista spedisce sui mercati l’EP “5”, che include nuove versioni di tre brani tratti da “Poesia e civiltà” e due inediti, e vede la collaborazione in veste di ospiti di colleghi come Calcutta, La Rappresentante di Lista, Niccolò Fabi e Brunori Sas. Dopo aver pubblicato il volume “L’avventura” a inizio luglio 2021 Truppi viene confermato nel cast del Festival di Sanremo 2022 con il brano “Tuo padre, mia madre, Lucia”.

Giovanni Truppi- Tuo padre, mia madre, Lucia: il testo

Quando ti ho incontrata per la prima volta
Ad una cena di sconosciuti in un bar di Torino
Senza pensarci, d’istinto, ti ho guardato la mano
Per vedere se fossi sposata.
Brillano le teste e scintillano le stelle
Corrono corrono corrono, gli occhi si chiudono gli attimi cadono
Dimmi se sei triste, dove andiamo, che ci faccio qui.
…O siamo sempre stati qui?
E quando le cose tra di noi non vanno lisce e sono malinconico o preoccupato
Ripenso a quel momento e mi fido di lui,
E anche se a volte litighiamo solo per la paura di metterci a letto lo so che per quello che vogliamo fare noi un per cento
È amore e tutto il resto è stringere i denti.
E se domani tuo padre, mia madre o Lucia
Ascolteranno queste parole
Si chiederanno, come mi chiedo anch’io, se questo è un amore
Risponderò come rispondo anche a me
Che
Amarti è credere che
Che quello che sarò sarà con te.
E adesso che conosco anche la tua amarezza
E il buio senza parole in cui sei nuda di rabbia Io ti volevo dire che la mia anima ti vuole
Ed il mio cuore pure
E che le mie fantasie si scaldano al pensiero del tuo fiato.
Brillano le teste e scintillano le stelle
Toccami la faccia e non farmi fare niente
Stringimi più forte e fammi dire un’altra volta sì.
E se domani tuo padre, mia madre o Lucia
Ascolteranno queste parole
Si chiederanno, come mi chiedo anch’io, se questo è un amore
Risponderò come rispondo anche a me
Che
Amarti è credere che
Che quello che sarò sarà con te.
Amore mio, per vivere facciamo mille cose stupide
Lo sai, per sopravvivere, semplifichiamo il più possibile.
Ma cosa c’è di semplice?
Amore mio
Che ridere.
E se domani tuo padre, mia madre o Lucia
Ascolteranno queste parole
Si chiederanno, come mi chiedo anch’io, se questo è un amore
Risponderò come rispondo anche a me
Che
Amarti è credere che
Che quello che sarò sarà con te.
Sto camminando verso di te
Ti vedo all’incrocio, mi fermo a guardarti
E aspetto l’attimo in cui
Ti girerai e mi sorriderai vedendomi arrivare.

Pagina Twitter Giovanni: https://twitter.com/giovannitruppi?ref_src=twsrc%5Egoogle%7Ctwcamp%5Eserp%7Ctwgr%5Eauthor

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