Francesco Carrozzini – ecco chi è il giurato del Festival di Venezia 2019

Francesco Carrozzini è un fotografo e documentarista fra i più apprezzati al mondo, una dimostrazione di come non tutti i figli d'arte campino di rendita.

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Il Festival di Venezia 2019 è ormai alle porte: l’evento si terrà a partire dal prossimo 28 agosto e continuerà fino al 7 settembre, il tutto nel segno del grande cinema internazionale; in questo periodo porteremo avanti una rubrica incentrata sulla giuria che si occuperà di valutare le varie opere cinematografiche che saranno presentate durante il festival. Oggi ci occuperemo di Francesco Carrozzini, fotografo e regista italiano noto in particolare per aver girato video musicali per artisti del calibro di Beyoncé, Jay-Z, Marylin Manson e Nicki Minaj. CLICCA QUI PER IL PRECEDENTE CAPITOLO DELLA RUBRICA.

Classe 1982, Francesco Carrozzini è figlio della responsabile di Vogue Italia Franca Sozzani. Partendo con qualche punto in più dovuto al lavoro di sua madre, Francesco inizia a lavorare già in Italia come fotografo per le versioni italiane di Vogue e Uomo Vogue nonché come regista per MTV Italia. In questo frangente, il fotografo dimostra di possedere un talento enorme che va ben oltre l’essere un semplice “figlio di”; successivamente si trasferisce in USA, dove lavora da molto tempo come fotografo per le principali riviste, un’attività che gli ha portato fortuna anche nella vita privata – ha sposato Bee Shaffer, figlia della celebre Anna Wintour.

Lavorando con Vanity Fair, Vogue, New York Magazine ed altri, Francesco ha quindi modo di fotografare grandissime stelle della musica e del cinema e di diventare uno dei fotografi più apprezzati in USA, nonché in tutto il mondo. Nel periodo di tempo che va dal 2013 al 2017, Francesco Carrozzini ha lavorato anche come regista di video musicali, collaborando con grandissimi nomi dello scenario pop e hip-hop americano. A livello cinematografico, il suo primo lavoro rilevante da regista è un documentario sulla cantante Janis Joplin intitolato “Janis: Little Girl Blue”; segue un documentario dedicato proprio a sua madre, “Franca: Chaos and Creation”. La sua carriera come regista è poi continuata con altre opere per la TV o cortometraggi, tutti lavori apprezzatissimi dalla critica.

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