Fiction all’italiana: I Cesaroni

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I CESARONI è stata una celebre serie televisiva italiana prodotta tra il 2006 ed il 2014 composta da sei stagioni e 142 episodi complessivi (della durata variabile da stagione a stagione, da un minimo di 50 minuti dei primi cicli di puntate, fino ad arrivare ai 90 minuti circa delle ultime annate). La serie è andata in onda in prima visione su Canale 5.

Ispirata alla serie spagnola di successo Los Serrano, già trasmessa in molti paesi europei e sudamericani e adattata in altrettante nazioni del vecchio continente, questa versione italiana è stata diretta da Francesco Vicario, Stefano Vicario e Francesco Pavolini. Il prodotto è prettamente di genere familiare, comico e drammatico, incentrato su una famiglia allargata e su tutte le vicende che ruotano attorno ai protagonisti, un format in Italia già sperimentato con altrettanto successo anni prima dalla Rai con Un medico in famiglia.

Trama de I Cesaroni

Tutta la storia è incentrata sulle vite dei Cesaroni, la famiglia romana verace, allargata, del titolo, i cui protagonisti sono Giulio (Claudio Amendola) e Lucia (Elena Sofia Ricci), che si rincontrano dopo tanti anni finendo per sposarsi ed andare a convivere con le proprie rispettive famiglie già create in precedenza grazie ad altri legami. Ci sono poi i tre figli di lui, Marco, Rudi e Mimmo, e le due figlie di lei, Eva ed Alice. Ma non finisce qui. Altrettanto primari sono Cesare (il fratello di Giulio, Antonello Fassari) e la famiglia Masetti (interpretata da Max Tortora, Elda Alvigni e Ludovico Fremont). Dalla quarta stagione in poi un po tutta la storia viene pian piano rivoluzionata, alcuni personaggi escono di scena e tanti altri ne entrano, cambiano i legami e le situazioni (i bambini ormai sono ragazzi), ma ciò che rimane intatto è lo spirito della fiction, sempre all’insegna del divertimento, attori in splendida forma che sanno come far divertire il pubblico, regalando ai posteri una delle serie televisive familiari maggiormente riuscite, piena di ironia ma anche di tematiche serie affrontate nel giusto modo. Ciò che più rimarrà di questo show saranno le simpaticissime gag tra Amendola, Tortora e Fassari, ed i primi amori dei personaggi interpretati d Branciamore, Mastronardi, Centioni ed Olivieri.

I Cesaroni: una serie amatissima

La serie come detto è stata amatissima, soprattutto nelle prime tre stagioni, subendo un lieve calo nella quarta, per poi arrivare al quasi picco negativo della quinta e della sesta, che ne hanno decretato inesorabilmente la fine. Il pubblico forse si era talmente affezionato alla “famiglia” originale che mal ha digerito i troppi recasting, finendo progressivamente per disamorarsene. La location è considerabile una vera e propria protagonista dello show: la Garbatella, quartiere simbolico dell Capitale, ha fatto da casa alla famiglia dei Cesaroni, regalando luoghi rimasti impressi nell’immaginario collettivo, come ad esempio la bottiglieria di famiglia.

La serie ha raccolto nel corso degli anni numerosi premi, sia per quanto riguarda il prodotto in generale sia per quanto concerne i singoli attori, tra cui un Telegatto ed un Oscar Tv. Visto il clamore della fiction, essa ha generato una vasta quantità di merchandising: dvd, cd, libri, diari, giochi da tavola, calendari, figurine, uova di Pasqua, vestiti ed addirittura un vino.

I protagonisti de I Cesaroni

Attori protagonisti, tutti molto bravi ed applauditi per le loro performances, sono stati: Claudio Amendola, Elena Sofia Ricci, Max Tortora, Antonello Fassari, Elda Alvigni, Rita Savagnone, Matteo Branciamore, Alessandra Mastronardi, Niccolò Centioni, Micol Olivieri, Federico Russo, Ludovico Fremont, Claudia Muzii, Angelica Cinquantini, Barbara Tabita, Marta Zoffoli, Nina Torresi, Christiane Filangieri, Edoardo Pesce, Maurizio Mattioli, Martina Colombari, Giulia Luzi, Roberta Scardola, Giancarlo Ratti, Filippo Vitte, Fabio Ghidoni e Laura Adriani.

Questa serie ha generato molti sentimenti e stati d’animo diversi negli affezionati spettatori, tanti, tranne probabilmente uno, che poi è quello rispecchiato dalla frase che ripete spesso il buon Cesare Cesaroni: Che amarezza!.

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