I piemontesi Farty Wayne sono i pionieri italiani del dirty blues e il loro EP omonimo è significativo dello stile della band.
La storia della band
Fondati nel 2015 a Ivrea, il loro obiettivo è di portare il dirty trash blues americano direttamente in Italia. Nascono come una tribute band dei Left Lane Cruiser e solo dopo hanno deciso di importare questo genere in Europa. Il nome della band deriva dalla località di origine della loro fonte di ispirazione, ovvero Fort Wayne.
Il successo è arrivato subito. Il gruppo ha vinto la partecipazione ad alcuni festival importanti e nel 2017 si sono esibiti addirittura in Francia, conquistando anche la stima di fan americani. In seguito sono saliti anche su palchi importanti a Torino, Milano e nuovamente in Francia. Hanno partecipato alla finale di AEMME Recording Contest ottenendo un concerto al Legend Club di Milano.
Il gruppo è maschile, ma l’autrice dei testi è Carola Barbero mentre tutti i membri contribuiscono alla composizione della musica. Ogni membro suonava già in altre band e si è avvicinato alla musica durante la gioventù.
Il rock degli anni 50 e 60 è la base su cui sperimentare nuove idee e contaminazioni, nonostante la difficoltà di un obiettivo così ambizioso al giorno d’oggi.
L’EP
Nel 2018 esce il loro primo EP composto da 6 tracce: Lying on the Rails, Chulahoma Music, Pigs Ballad, Road to Bullet, Onion Soup e American Blues. Già i nomi sono anticipatori dell’atmosfera che la band vuole costruire: la vita di campagna in Indiana con tanto di cowboys e sparatorie. I suoni sono “sporchi”, potenti, pieni di passione e attingono alla vere radici del dirty blues. Ferrovie, proiettili, zuppe di cipolla ci catapultano in un mondo far west un po’ anacronistico ma sempre affascinante.
Non mancano “versi di maiali” in Pigs Ballad e urla che ricreano un ambiente agreste e duro, ma anche molto semplice e autentico. Questo contatto con la terra di origine è ulteriormente confermato dal fatto che alla base di questa canzone c’è una filastrocca dialettale rielaborata. Per quanto riguarda Chulahoma Music, invece, deriva da uno slang americano che significa “colui che porta allegria nel gruppo”. Ed è proprio quello che la band trasmette: afelicità e voglia di ballare seppur con suoni grezzi e legati ad una cultura che non ci appartiene.
Ogni canzone parla della vita quotidiana, a volte i testi sono autobiografici come Chulahoma Music, altri affrontano tematiche più generali ma sempre legate a persone umili.
I concerti
Durante i concerti ci sono molti riferimenti all’atmosfera americana: cappellini country e camicie a quadri per quanto riguarda il look. Inoltre, la band utilizza una lamiera montata sulla cassa per produrre un suono metallico e “contadino”. Rispetto all’inizio della loro carriera hanno aggiunto nuovi strumenti tra cui banjo, washboard, armonica a bocca e la chitarra resofonica.
Qual è l’età media del pubblico? Non esiste! Gli interessati a questo genere sono bambini, giovani, adulti e persino anziani.
Attualmente stanno lavorando ad un nuovo album che sarà disponibile quest’anno.
Line up
Carola Barbero: testi
Alex :chitarra, voce, banjo
Il Bramba: batteria, armonica a voce
Tanaka: basso