Fabio Fiorina in arte Ray D’Antoni suona un’emozione old school

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Fabio Fiorina in arte Ray D'Antoni

Fabio Fiorina in arte Ray D’Antoni suona un’emozione old school. Indubbiamente uno degli esponenti più rappresentativi della chitarra Folk Rock. Un’idea che racconta di storie di un tempo, con un tocco soft.

Fabio Fiorina in arte Ray D’Antoni suona un’emozione old school?

Non ho mai pensato di essere un vero chitarrista. Non mi sono mai posto il quesito di come dovrebbe essere l’emblema del chitarrismo. La mia idea era scrivere canzoni e suonare la chitarra con la voglia di dire qualcosa. Le emozioni vengono suonando! La chitarra è una cosa che abbracci, rimane dentro di te mentre la suoni, avvinghiata sul tuo petto, imprigionata nelle tue braccia… è un vero rapporto sentimentale“.

Quale è la tua idea di canzone?

“In tutto questo tempo ho cercato di sentire la sensazione e da che colore fosse formata. Ogni volta che un’idea si affaccia un’emozione cerco di comprendere quale sia la sfumatura di colore che la accompagna, spesso è così che scrivo i miei brani. Amo il blu e le sue tonalità e spesso le mie composizioni hanno quell’atmosfera”.

Quale è il brano scritto da te che ami di più?

“Indubbiamente The Italian refugees. E’ un brano con un movimento della chitarra molto personale secondo me. Suonandolo in fase compositiva, mi sono reso conto che forse mi stavo perdendo una nota durante il passaggio ma allo stesso tempo, mi sono convinto che fosse proprio quella la sua caratteristica e ho continuato a comporlo così“.

Fabio Fiorina in arte Ray D’Antoni: che musica c’è ora?

“Sapete è facile dire che oggi non ci sia buona musica soltanto perché diversa dalla nostra, ma in realtà ci sono tantissimi bravi compositori in giro. Molti di loro cercano soluzioni alternative ma purtroppo non è la musica a latitare bensì il mercato. Il mercato è mosso da interessi di massa e ogni la massa vuole autotune e roba simile”.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Voglio continuare a pensare come Ray D’Antoni, il tempo dei Clockers è in un limbo stanco. La voglia più grande che ho è rientrare in studio per un nuovo disco solista ma allo stesso tempo vorrei fare qualcosa di leggermente diverso. Ho pensato spesso ad un album live in radio, magari con qualche traccia aggiunta successivamente. Adoro il suono che regala la radio e vorrei realizzarlo”.

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