Da qualche giorno l’EFA (European Film Academy), iniziativa culturale ed artistica di valenza internazionale nata da un gruppo di registi europei avente sede a Berlino ideata allo scopo di promuovere, valorizzare e incentivare la cultura e la produzione cinematografica europea e mondiale sostenendo e proteggendo così gli interessi dell’industria cinematografica, ha rivelato i quattro titoli finalisti per la sezione animazione.
L’associazione, oggi diretta da Nick Powell e presieduta da Wim Wenders la cui sede è ubicata nello storico viale Kurfürstendamm su cui si affacciano locali di lusso e popolari, gallerie d’arte, importanti teatri, sale di varietà e famosi caffè venuti alle cronache per essere stati tra i protagonisti delle avanguardie intellettuali tedesche, nonché fondata dal suo primo presidente, una delle personalità più eminenti della storia della cinematografia mondiale, lo scrittore, sceneggiatore, produttore e regista svedese Ernst Ingman Bergman, si riunisce in un comitato chiamato Consiglio dell’Accademia allo scopo di prendere decisioni su obiettivi politici e sulla valutazione dei contenuti che ha il compito di conferire visibilità ai film d’autore che rispecchino il taglio artistico ricercato dal Consiglio in concomitanza con le esigenze del pubblico spettatore. L’Assemblea che deve promuovere i film in gara, composta da oltre 3600 membri accreditati dell’EFA, ha l’arduo compito di valutare quindi la produzione cinematografica mondiale in base alla sensibilità dei suoi membri, allo studio artistico e tecnico delle opere in concorso e secondo le direttive di indirizzo del Consiglio generale.
A queste analisi si sono sottoposte le opere cinematografiche che hanno superato positivamente le indagini dell’assemblea di valutazione, film dell’area animazione promossi alla finalissima prevista in data sabato 7 dicembre in cui si proclamerà il vincitore con il premio European Film Awards della categoria in questione durante la 32sima cerimonia di premiazione degli EFA.
Le nomination per la categoria miglior film d’animazione per l’anno 2019 sono dunque state decise da un gruppo di eminenti personalità del cinema e dell’animazione internazionale composto dall’italiana Graziella Bildesheim, membro dell’EFA Board, dal produttore irlandese Paul Young e, in rappresentanza di Cartoon, l’Associazione Europea del Cinema d’Animazione, dal critico cinematografico francese Stéphane Dreyfus, dalla produttrice tedesca Kristine M. I. Knudsen, dal regista estone Janno Põldma e dal vicepresidente dell’EFA Board, lo spagnolo Antonio Saura. I titoli nominati sono quattro, si tratta della produzione ispanico olandese Buñuel en el laberinto de las tortugas (Buñuel in the labyrinth of the turtles – Buñuel nel labirinto delle tartarughe), del film francese J’ai perdu mon corps (I lost my body – Ho perso il mio corpo o Dov’è il mio corpo?), della pellicola franco romena belga L’extraordinaire voyage de Marona (Marona’s fantastic tale – Lo straordinario viaggio di Marona) e del franco svizzero lussemburghese Les rondelles de Kabul (The swallows of Kabul – Le rondini di Kabul).
La prima opera, vincitrice già di numerosi premi e riconoscimenti nonché diretta dal regista Salvador Simò, scritta da Eligio Montero e dallo stesso Simó, animata da Manolo Galiana e prodotta da Manuel Cristobal, José Fernández de Vega e Bruno Felix, narra in mondo surrealista le vicende e la vita del regista ispano messicano Luis Buñuel Portolés, illustre personalità del cinema molto attento all’aspetto sociale vincitore di numerosi riconoscimenti fra cui il Premio Oscar come miglior Film Straniero, di una Palma d’Oro a Cannes e un Leone d’Oro a Venezia. E’ invece diretto da Jérémy Clapin, scritto dallo stesso regista e da Guillaume Laurant, prodotto da Marc du Pontavice e animato da David Nasser il lungometraggio J’ai perdu mon corps, film drammatico fantastico che racconta in modo stravagante e insolito le peripezie di una mano separata dal resto del corpo che attraversa la città alla ricerca della sua parte mancante, efficace e impattante modalità di narrazione che simboleggia in maniera forte e critica la distanza tra volontà e corpo nonché la perdita dell’intimità e del senso che è possibile ritrovare e a cui si è in grado di riallacciarsi attraverso la ricerca del proprio io e grazie ad una riflessione sul profondo significato di essere se stessi.
Questo film insegna che dalla perdita di qualcosa si cambia per ritornare ad essere se stessi acquistando qualcosa d’altro che di buono la perdita e il primo smarrimento ci danno o ci regalano. Il terzo titolo in nomination, L’extraordinaire voyage de Marona, è diretto da Anca Damian, scritto da Anghel Damian, prodotto da Anca Damian, Ron Dyens e Tomas Leyers e animato da Dan Panaitescu, Chloé Roux, Loïc Espouche e Mathieu Labaye. Parla di un cagnolino che dopo un incidente ricorda i diversi padroni avuti e il loro amore incondizionato verso di loro, una storia di affetti e tradimenti. L’ultimo lungo Les rondelles de Kabul tratta invece dell’Afghanistan sottomesso al potere e all’oppressione dei talebani, perciò è un’attenta denuncia alla guerra, al terrorismo e al fondamentalismo di matrice islamica e religiosa in generale, opera che prende ispirazione dal libro omonimo dello scrittore algerino che da anni combatte contro le ingiustizie battendosi per i diritti civili e umanitari Mohammed Moulessehoul, meglio noto con lo pseudonimo femminile di Yasmina Khadra.
Ques’ultima pellicola è stata diretta da Zabou Breitman e Éléa Gobbé-Mévellec, scritta da Zabou Breitman, Sebastien Tavel e Patricia Mortagne, prodotta da Reginald de Guillebon nonché animata da Éléa Gobbé-Mévellec. Tutte le produzioni sono un ottimo modo per ragionare più approfonditamente sul senso dell’esistenza, della giustizia e della fondamentale rilevanza che il bene e l’amore hanno nelle nostre vite e nella quotidianità di ogni giorno, ma servono anche a promuovere la cinematografia di animazione a livello internazionale, tipo di produzione che, soprattutto in Italia, viene troppo snobbata o per lo meno non è ancora sufficientemente coltivata e tenuta in seria considerazione, soprattutto in alcune realtà o dal grande pubblico.